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Ferrovie dello Stato, conti da applausi: assunzioni e investimenti. Ma la partita Marche è tutta da scrivere

12 Aprile 2024

FERMO – I numeri son da appalusi, a questo punto non resta che attendere un piano industriale che metta le Marche al centro dello sviluppo ferroviario. Il Cda di Ferrovie dello Stato, guidato da Nicoletta Giadrossi, ha approvato il bilancio consolidato: ricavi operativi per 15 miliardi di euro (+8%), trainati dalle performance operative e dalla marcata ripresa del polo passeggeri (+11% rispetto al 2022) e dal polo merci (+6%). Il tutto con un utile netto a 100 milioni di euro.

L’Ad Luigi Ferraris punta sugli investimenti: “Il 2023 ha segnato un anno record per gli investimenti di Ferrovie dello Stato che hanno superato i 16 miliardi di euro. Sviluppo e ammodernamento delle linee, anche grazie ai fondi Pnrr, di cui FS è la principale assegnataria con oltre 26 miliardi di euro”. Fondi che FS sta spendendo, già il 30% è stato messo a terra. Le opere principali riguardano l’ala velocità nel nord Italia e alcune tratte del sud tra Napoli e Palermo. Nulla per il lato adriatico, per cui la Regine Marche ha richiesto di rivedere il piano di FS che prevedeva intanto il bypass nel pesarese peer favorire un primo tratto di alta velocità.

Guardando anche all’ultimo triennio, dei 40 miliardi più di 26 miliardi di euro sono in infrastruttura ferroviaria, 8 miliardi di euro in infrastruttura stradale (eseguiti da Anas), 5 miliardi di euro per il rinnovo del materiale rotabile e gomma.

“Prosegue il piano di assunzioni, con oltre 30.000 nuovi ingressi”. Sono cresciuti i ricavi da biglietto (+961 milioni di euro) con una importante crescita a livello di Intercity, mentre si conferma il regionale. Stabili sono i costi operativi, 12.6 miliardi, per effetto della forte ripresa delle attività di business, che ha comportato maggiori consumi di materiali, servizi e costo del lavoro.

Numero che dimostra la salute è l’Ebitda da 16 milioni di euro.

Dietro i conti sci sono le persone, passate in un anno da 85.361 a 92.446 unità. 12mila le assunzioni fronte di 6mila uscite, tra gli ingressi i il 24% è donna, dato  ce porta a ridurre il gender gap.  con un turnover determinato da 13.111 risorse entrate (di cui oltre 12.000 assunzioni di cui circa il 24% sono donne)  e 6.026 uscite, prevalentemente per ricambio generazionale. Continua la crescita della presenza femminile con un’incidenza nel 2023 pari al 20,7% (+0,7 punti percentuali), in linea con gli obiettivi e le azioni del Gruppo per ridurre il gender gap. Che si affronta anche con la formazione, continua per lo sviluppo delle soft skill.

Dove si può migliorare è a livello di emissioni e quindi di impatto ambientale. Son 2,21 le tonnellate di CO2 prodotta, in crescita dell11%. “Un incremento dovuto alla crescita dell’offerta di mobilità con il conseguente aumento del traffico ferroviario, dalla rendicontazione di nuove sorgenti emissive, nonché dal peggioramento della composizione del mix energetico nazionale per via dell’instabilità climatica e geopolitica”. Ma prosegue il percorso “Net Zero”. Il gruppo lo fa puntando  sul ricircolo dell’acqua e sul recupero dei rifiuti.

r.vit.

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