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Sanità, tanto da cambiare. Nicolai, Pd: "La riforma serve solo ad aumentare i problemi. Calcinaro lo spieghi in Regione"

10 Dicembre 2022

FERMO- Paolo Nicolai, consigliere comunale Pd e componente commissione sanità, cosa pensa della scelta della Regione di celebrare la Giornata delle Marche a Fermo e dedicarla alla sanità?

“Si presentano con una riforma sanitaria fantasiosa e utopistica, di scherno per gli operatori sanitari e controproducente e infruttuosa per i cittadini. Per di più imposta ai territori, che va contro i principi di universalità e uguaglianza”.

Cosa non la convince?

“Le riforme hanno bisogno di competenze, di visione e di conoscenze perché passano per scelte che gli amministratori devono fare in linea con le necessità contingenti. Questa è un chiaro ritorno indietro negli anni”.

Non ci sarà una sanità più vicina al territorio?

“Passare da 4 Aziende a 7 Aziende con moltiplicazione delle Direzioni e dei ruoli dirigenziali e con necessità di incrementare investimenti tecnologici e strumentali, oltre a soddisfare l'assoluto bisogno del personale, porterà il SSR verso una perenne sofferenza”.

Teme anche lei una competizione tra province?

“È ovvio. Ci sarà la corsa a fare tutto e bene, ma con finanziamenti storici che non consentirebbero la implementazione di servizi necessari all'interno di ogni Azienda generando quindi fughe in mobilità passiva "vera" di cittadini bisognosi verso altri territori meglio organizzati e che sicuramente diventeranno attrattivi incrementando le entrate proprie per "vera" mobilità attiva, facendo sorridere i propri bilanci”.

Fermo in questo rischia i più?

“Partiamo già con un significativo ritardo di posti letto, di servizi e di investimenti. La precedente riforma mirava a recuperare gli sprechi con programmazioni appropriate e con consumi equivalenti alle capacità produttive di ogni singola Azienda Sanitaria. va detto che a oggi questo processo si è realizzato parzialmente permanendo delle costanti che ancora rappresentano criticità assolute, come il disequilibrio costi/benefici e conseguenti spending review, con ancora tante inappropriatezze delle prestazioni, con una mancata riforma della Medicina Convenzionata, con una grande sofferenza delle liste di attesa e con una forte precarietà sul fronte occupazionale”.

Quindi bisognava cambiare.

“La sanità regionale, che comunque necessita di una profonda revisione, corre il grande rischio del "salto nel buio". Per evitare questa rischiosa iniziativa occorreva avviare un processo graduale di avvicinamento alla riforma, fatto sul campo, con aggiornamento degli Atti regionali esistenti a partire dalla DGRM 735/2013 e seguenti e Documenti sulle Reti Cliniche e con la produzione di un nuovo Atto di indirizzo e di programmazione che passasse anche per soluzioni straordinarie dettate dalla contingenza del momento sulle questioni aperte della emergenza sanitaria e sulle difficoltà al reperimento di personale sanitario”.

Lei su cosa avrebbe puntato?

“Due le priorità: sanità vicina ai bisogni dei cittadini e sanità di efficienza per bisogni complessi”.

C’è tempo per rimediare?

“Il sindaco Calcinaro dovrebbe, come più volte stimolato, essere determinato e non prono su di una riforma che da se non porterà nulla di meglio in termini di qualità e che non favorirà la realizzazione delle richieste che la conferenza dei sindaci fermani hanno più volte documentato”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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