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Tutti per la Zes: Regione, Camera di commercio e imprese. Marcozzi: "Il 5 aprile la ministra Carfagna nelle Marche, chiarirà la strategia"

24 Marzo 2022

FERMO – Come si può fare, come e in quanti modi. Incontro in Regione con i tecnici. Agevolazioni fiscali e semplificazioni burocratiche per un'area di 1.786 ettari come base per la Zona economica speciale che potrebbe essere istituita nelle Marche a breve.

“Sono felice che tutti hanno compreso ora che la Zes è fondamentale per le Marche. siamo altrimenti isolati come regione” ha ribadito Jessica Marcozzi, consigliera regionale di Forza Italia in prima linea nella battaglia politica al fianco della ministra Mara Carfagna.

“È fondamentale che la Zes si muova all’interno dell’area di crisi complessa, quindi il sud delle Marche, Fermano in primis, devono essere il cuore dell'azione. La ministra ci ha spiegato che deve essere una estensione di quella dell’Abruzzo, che già si appoggia sul porto di Ancona”. Per fare chiarezza, la ministra Carfagna, annunzia la Marcozzi, il 5 aprile sarà nelle Marche per un incontro chiarificatore con tutte le componenti economiche, e politiche, della regione. "Forza Italia su questo è da sempre in prima linea” ribadisce la consigliera.

La Regione e la Camera di Commercio si sono confrontate con le associazioni di categoria e le parti sindacali per definire la migliore strategia utile a declinare le potenzialità della ZES. Con loro anche gli assessori Stefano Aguzzi e Guido Castelli, i consiglieri regionali Carlo Ciccioli, Renzo Marinelli e Andrea Putzu. Tra due settimane circa tutti gli stakeholders si riuniranno di nuovo per confrontare riflessioni e proposte alla luce delle informazioni acquisite nell'incontro.

"La Zes è uno strumento riconducibile a un'area geografica - ha spiegato l'assessore al Bilancio Guido Castelli - costituita da territori anche non adiacenti, ma legati tra loro da nessi economici e funzionali con agevolazioni e positive ricadute sulle comunità coinvolte. Si tratta di un progetto ad ampio respiro che mira ad intercettare semplificazioni amministrative, finanziamenti infrastrutturali e misure di agevolazione fiscale a sostegno delle imprese operative e ubicate nell'area. Prerequisito per la Zes è l'inquadramento della Regione Marche tra le "regioni in transizione".

L'Accordo dovrebbe essere formalmente approvato entro maggio 2022 e, una volta sancito il nuovo status della nostra Regione, si potrà procedere all'avvio del percorso di riconoscimento di una ZES che prevede la stesura di un Piano di Sviluppo Strategico. “Per farci trovare pronti quando sarà il momento abbiamo quindi riunito tutti i corpi intermedi del territorio e in base al principio di sussidiarietà, molto caro alla giunta Acquaroli, procederemo ad una mappatura delle zone potenzialmente ammissibili ai benefici così che si possa procedere alla zonizzazione dei territori da includere nella ZES sulla base di scelte che verranno sottoposte al vaglio del consiglio regionale".

"Oggi - ha proseguito Gino Sabatini presidente della Camera di Commercio delle Marche - abbiamo aperto la riflessione istituzionale sulle prospettive legate all'individuazione di zone economiche speciali nella nostra regione; un primo passo cui seguiranno incontri di approfondimento sempre con il sistema associativo regionale”.

La Camera conferma l’asse con la Giunta regionale: “C’è la volontà di collaborare e farsi da raccordo naturale tra le realtà produttive rappresentate nei propri organi per ponderare le opportunità della ZES che potrebbe costituire un valore aggiunto alle altre misure su cui il tessuto economico marchigiano può già contare". 

La ZES è uno strumento individuato a livello nazionale per le Regioni in ritardo di sviluppo e in transizione, definito nei dettagli dalla legge. Deve comprendere almeno un'area portuale di rilevanza strategica (Ancona, ndr).

La ZES presuppone un Piano Strategico centrato sullo sviluppo di infrastrutture nelle aree portuali, retroportuali e ad esse connesse (es. aree industriali, infrastrutture di collegamento). Consente il riconoscimento di agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative per l'esercizio di attività economiche da parte di aziende già operative o che si insedieranno nelle aree ZES. 

Una misura che il calzaturiero attende con ansia, per cercare di tornare competitivo su mercato. C'è chi durante l'incontro ha proposto anche di abbinare la Zes al cratere sismico, ma è una richiesta caduta nel vuoto, anche per problemi tecnici, visto che la zona colpita dal terremoto nell 2016 è già dotata del Cis, il contratto di sviluppo, che comporta una serie di agevolazioni e risorse.

r.vit.

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