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Post sisma, la speranza in due mosse: via i container emergenziali da Pescara del Tronto, investe e cresce La Pasta di Camerino

16 Luglio 2022

CAMERINO/ARQUATA – Ci sono momenti che possono cambiare la percezione della realtà e indirizzare il futuro verso qualcosa di bello, di vera rinascita. Uno, viario, lo ha vissuto il presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, a due passi da Arquata mentre venivano rimossi i container emergenziali che bloccavano le macerie e ospitavano i soccorritori. L’altro, invece, ha segnato un’azienda che ha saputo, partendo da una piccolissima realtà, diventare un’eccellenza nazionale, La Pasta di Camerino.

A sei anni dal terremoto che ha cancellato paesi e ucciso persone che hanno avuto la sola sfortuna di trovarsi dentro la propria casa, come a Pescara del Tronto, o in albergo, come ad Amatrice, “deve ripartire la fase del post emergenza senza dimenticare il valore di questi luoghi, ma proiettandoli in una fase futura. Il senso compiuto delle istituzioni è quello di proiettarci avanti e le infrastrutture devono rappresentare un elemento essenziale in questo senso; hanno un costo elevatissimo poiché sono fatte di gallerie, di interventi nel complesso molto impegnativi finanziariamente e credo che l'impegno di tutti noi sia quello di programmare la rigenerazione di questi territori. Lo spopolamento forzato che hanno vissuto questi territori merita un'attenzione particolare e sono convinto che potremo dare presto altre risposte importanti”.

Di certo investimento e scelta anti spopolamento è quella dell’ampliamento per lo stabilimento produttivo de La Pasta di Camerino che lancia anche una nuova gamma di prodotti: dopo la pasta secca all'uovo, quella di semola, di grano antico Hammurabi e integrale, arriverà a settembre una nuova linea di prodotti di pasta fresca, sia ripiena che lunga. Una sfida, quella affrontata da Entroterra spa, di proprietà della famiglia Maccari, che ha la sua sede nella zona del cratere sismico, in un momento in cui si assommano post pandemia, inflazione, complessità della situazione geopolitica.

Una pasta che punta da sempre sulla filiera tracciabile e garantita visibile grazie al QR code nell'etichetta. La nuova ala, 2.500 mq, ospita i macchinari per la lavorazione della pasta fresca, che sarà venduta su vassoi completamente in carta, elemento distintivo rispetto ai competitor. Saranno 19 le varianti tra ravioli e tortellini, che useranno tra l’altro ricotta di Colfiorito e Ciauscolo Igp, tagliatelle e fettuccine.

Sono 76 i dipendenti, tutti del territorio, per oltre il 65% donne, per l’azienda che ha chiuso il 2021 con un fatturato di circa 21 milioni di euro. Altra caratteristica è il pack 100% riciclabile, un ciclo produttivo a basso impatto ambientale e l'utilizzo di energia da fonti rinnovabili. Lorenzo Maccari, Ceo Entroterra spa, è pronto alla sfida: “Abbiamo realizzato un nuovo layout di produzione che conferma la volontà di migliorare le performance di produzione senza derogare mai alla qualità”.

r.vit.

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