*La politica ha qualcosa di speciale, riesce sempre a stupire. Quanto accaduto attorno alla Zes, la Zona Economica Speciale, mai attivata nelle Marche, ha dell’incredibile. Ma dimostra anche la debolezza del sistema imprenditoriale incapace di parlare, nei momenti chiave, con una voce sola.
Ognuno per se anche quando le partite andrebbero condotte a livello quantomeno marchigiano. E non parliamo delle istituzioni locali che sul tavolo dell’assemblea dei sindaci non ce l’hanno mai portata.
La Zes significa enormi vantaggi dal punto di vista fiscale per favorire l’insediamento di nuove imprese e il rafforzamento di quelle esistenti, con crescita conseguente del tessuto sociale grazie al lavoro. Ce l’hanno in Abruzzo, ce l’ha il sud, non ce l’ha le Marche nonostante l’essere diventata ‘regione in transizione’ ed essere quella più colpita dal sisma del 2016.
Perché? La politica non la vuole visto che poi dovrebbe scegliere quali aree territoriali inserire e quali no, scontentando così qualcuno. Il problema è che poi, si racconta un’altra storia, si cercano giustificazioni. Va riconosciuta coerenza a Forza Italia, con la consigliera regionale Marcozzi che ci ha messo la faccia fin dal primo momento. Ma poi è inciampata sui suoi alleati. Anche se nelle ultime settimane la Lega si era pronunciata di nuovo per La Zes.
A favore c’è sempre stato il Partito Democratico, che in questo caso ha fatto qualcosa di più con l’onorevole Curti, natio di Force. Ha presentato un emendamento che chiedeva di inserire le Marche nella nuova Zona economia speciale unica che il governo Meloni ha voluto per il Mezzogiorno. È arrivato un no secco, motivato da alcuni con un ‘ma ne facciamo partire una per le Marche’. Ma sempre il ‘no’ resta ed è quello che conta e svuota le parole a favore della maggioranza.
E siccome il ‘creiamo una Zes solo per le Marche’ è ormai leggenda: è evidente che la Zes non la vuole nessuno, dalla politica a quella imprenditoria che poi dovrebbe essere pronta a investire, come certificò già l'Eurispes nel 2019 nello studio commissionato dalla Camera di Commercio e Assocalzaturifici.
*direttore www.laprovinciadifermo.com
