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Ubaldi sulla fine del Mancini bis a Montegranaro: "Non siamo irresponsabili. Da parte nostra nessun ricatto"

16 Dicembre 2020

MONTEGRANARO - "Sicuramente non è una pagina bellissima per Montegranaro. Al tempo stesso siamo sereni e vogliamo tranquillizzare i cittadini: se viene un Commissario troverà un comune in ordine".

E' sereno l'ex vicesindaco Endrio Ubaldi dopo la caduta dell'amministrazione Mancini bis, decretata a seguito delle dimissioni di massa di cinque consiglieri di maggioranza, appartenenti alla lista ‘La strada giusta’ e confluiti nel gruppo civico, a cui si sono aggiunti i cinque consiglieri di minoranza della lista ‘Montegranaro tra la gente’. "I conti sono in ordine e abbiamo fondi già predisposti per l'emergenza Covid, dei residui, degli accantonamenti per pagare l'ultimo contenzioso che abbiamo definito, quindi se viene un Commissario troverà un Comune in ordine. Anche i finanziamenti regionali, soprattutto per i lavori pubblici, non andranno persi".

Relativamente a quanto avvenuto Ubaldi ha ravvisato una "nuova provocazione" nell'ultimo video dell'ormai ex Primo cittadino: "Noi abbiamo ragionato che era meglio dimetterci da consiglieri per due motivi. Il primo: lei ogni volta che c'era un problema negli ultimi sei mesi, soprattutto con Beverati, diceva che se qualcosa non andava bene, ci si dimetteva oppure che se le venivano creati problemi lei avrebbe fatto il terzo mandato. A questo punto abbiamo voluto evitare l'onta della sfiducia in Consiglio comunale e sarebbe stato uno stucchevole bailame.

Ma soprattutto non avremmo avuto la certezza di poter fare un Consiglio in presenza. Nell'ultima conferenza di capi gruppo eravamo 4 favorevoli e tre non favorevoli. Il giorno dopo c'è stato il Presidente del Consiglio Comunale che ci obbliga di fare il Consiglio on line. Un'eventuale discussione di una mozione di sfiducia discussa non in presenza non avrebbe avuto senso. Sono state fatte conferenze stampa in un ufficio di 50 metri e non è stato fatto un Consiglio comunale in una stanza di 250 metri. Sono tutte provocazioni reiterate".

Ubaldi è anche tornato sulla vicenda estiva del Tennacola ("Quella vicenda è una pagina nerissima della politica dell'amministrazione montegranarese, dove una persona vicinissima a Giacomo Beverati è stata l'unica ad essere sollevata perché il sindaco non ha fatto il suo nome in quanto vicino a Beverati") ma anche sulla crisi generale: "E' stata una crisi pilotata per vedere la possibilità di dividere i civici. La proposta dell'amico Paolo Gaudenzi era inaccoglibile".

Ed infine ha concluso: "Se veramente avevamo qualcosa di strano in mente, già il giorno dopo in cui ha tolto le deleghe a Beverati avremmo fatto le lettere di dimissioni e ci saremmo sentiti con le opposizioni. Non lo abbiamo fatto. Abbiamo fatto un appello pubblico. Io ho parlato prima con lei, assieme all'ex assessore Cristiana Strappa, oggi consigliere, ed una settimana dopo, quando c'è stata la Giunta, io ho garantito i lavori per senso di responsabilità perché si approvava la somma ulteriore per finanziare il bando dei buoni spesa. Quindi non è mancata responsabilità, né la mediazione. Abbiamo proposto una conferenza stampa. E invece ha fatto scoppiare tutto. Poi abbiamo proposto la possibilità di fare una separazione consensuale per arrivare a primavera, ma anche in questo caso la risposta è stata negativa. Noi non abbiamo fatto alcun ricatto".

Aaron Pettinari

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