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La Russia compra, ma la pandemia la richiude. Calzaturieri in attesa. Fenni: "Intanto pianifichiamo fiere e formazione"

28 Ottobre 2021

MONTEGRANARO – Fiere e non solo all’orizzonte dei calzaturieri. Reduci dalla campagna di Russia, gli imprenditori sono già in ballo per nuove sfide. “Perché si va definendo il nuovo cartellone fieristico del 2022, in cui sarà fondamentale il supporto della regione Marche e della Camera di commercio” sottolinea Valentino Fenni, presidente dei calzaturieri di Confindustria centro Adriatico.

L’associazione che rappresenta il core business del settore, traccia un bilancio e lo fa anche leggendo le parole di Francesca Orlandi, che guida l’azienda speciale Linea, partner con le sue risorse delle ultime uscite, da Almaty a Kiev fino all’Obuv di Mosca.

“Nessuno parla di successo, ma ci sono stati segnali molto positivi. Sono tornati buyer che i nostri imprenditori non incontravano in fiera da qualche anno, quelli che hanno sempre garantito una buona mole di lavoro” riprende Fenni. Tesi condivisa dalla Orlandi: “Nuovi clienti si uniscono ai storici clienti fidelizzati che dalla metà degli anni ’90 hanno dato fiducia alle imprese acquistando qualità e design Made in Marche. È stato un trionfo di colori: arancio, verde mela, menta, ocra e giallo”.

Il timore, oggi, è nei confronti della situazione pandemica, che in Russia sta tornando a livelli emergenziali, con tanto di nuovo lockdown per dieci giorni. “La vera preoccupazione è per le restrizioni che l’Italia potrebbe intraprendere. Come fatto nei confronti di altri Paesi in cui la pandemia è fuori controllo. Se dovessero arrivare limitazioni al movimento dei russi, la reazione potrebbe essere dura, dal blocco delle merci alla riduzione della circolazione degli italiani. Non bisogna mai dimenticare che il governo russo è già colpito dalle scellerate sanzioni europee” riprende Fenni.

In attesa di comprendere cosa accadrà davvero, anche se al momento la chiusura per dieci giorni non spaventa il sistema, gli imprenditori hanno avviato le produzioni. Ora bisogna consolidare i contatti, anche perché molti ordinativi vanno confermati. Per questo – prosegue il presidente dei calzaturieri – è determinante il lavoro di follow up in corso, grazie agli agenti in loco e anche all’utilizzo delle tecnologie di cui molte aziende si sono dotate durante il lockdown, approfittando dei fondi della Camera di Commercio e di Linea, condivisi con la Regione e delle piattaforme messe a disposizione da Assocalzaturifici”.

“Le imprese hanno beneficiato dell’abbattimento dei costi del 50%” ricorda la presidente di Linea che con la Regione e il numero uno camerale Gino Sabatini è già concentrati per pianificare i nuovi aiuti: “Guarderemo anche all’Oriente, con la fine delle restrizioni si riapriranno anche Giappone e Corea, mercati importanti”. Per non sbagliare scelte, Fenni si mette a disposizione, raccogliendo l’invito della Cna di Fermo: “Bisogna fare squadra, ancora di più oggi di fronte al Pnrr. Spero che la Regione, mi rivolgo soprattutto all’assessore allo Sviluppo economico Mirco Carloni, che è sempre disponibile, colga questa ulteriore opportunità di dialogo”.

r.vit.

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