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Il punto. Chi vince e chi perde, le parole dei protagonisti nelle Marche. Acquaroli: "Siamo un modello". Il Pd va a congresso: Ricci è pronto

26 Settembre 2022

FERMO – Urne chiuse, qualche partita ancora nebulosa che coinvolge Lega, orza Italia e 5 Stelle, ma con un centrodestra che fa festa nelle Marche un Pd che già guarda al repulisti interno.

LA GIOIA DI ACQUAROLI

“La prima impressione è quella di un risultato storico per la coalizione di centrodestra nelle Marche. Un risultato che conferma in maniera netta, chiara ed inequivocabile anche l'apprezzamento e la fiducia per il lavoro iniziato nel 2020, che oggi si rafforzerà con una folta rappresentanza marchigiana in Parlamento”. Così il presidente della regione Marche evita di entrare nella questione ‘nuova giunta’. È il tempo della soddisfazione: “Continuiamo a lavorare nella certezza che le azioni messe in campo saranno sempre più palesi e chiare a tutti - aggiunge -. Le elezioni politiche non sono completamente sovrapponibili alle regionali, ma l'indicazione che emerge ci rafforza nella consapevolezza di quanto stiamo costruendo”.

CARLONI IL MARCHIGIANO

Con 80.393 voti Mirco Carloni è stato eletto alla Camera dei Deputati, collegio uninominale di Pesaro, tra le fila della Lega che nel pesarese ha presto il 9,4%, il miglior dato di tutta la Regione Marche. “Grazie ai militanti che hanno svolto un lavoro enorme nei banchetti ed anche tutto il gruppo di lavoro che ha condiviso insieme a me questa campagna elettorale, intesa e difficile. Un grazie particolare al segretario Matteo Salvini e al commissario Riccardo Marchetti per la grande opportunità che mi hanno dato. Ora dobbiamo prendere scelte coraggiose e responsabili, capaci di determinare il nostro futuro e quello delle nuove generazioni. Io sarò il collante tra Roma e le Marche”. Il suo commissario Augusto Marchetti è invece in stand by, come Lucentini, che invece ha un piede e mezzo fuori dal Parlamento: “Adesso ripartiamo dai territori, dai nostri militanti, dai temi da sempre cari alla Lega, anche se vorrei sottolineare che nel centro Italia e fino all'Emilia Romagna, la Lega Marche è quella che ha ottenuto il risultato migliore. La Lega ha pagato l'esperienza con il governo Draghi che non è stata capita dal nostro elettorato”.

FORZA ITALIA NON MOLLA

Conferenza stampa di primo pomeriggio, perché c’è da sottolineare l’elezione di Francesco Battistoni, onorevole uscente confermato nel collegio Ascoli-Fermo. Un posto che si sapeva blindato, visto che le due province da tempo hanno messo la barra a destra. “Non sono marchigiano, ma in Parlamento rappresenterò con orgoglio questo territorio” assicura Battistoni. Al suo fianco Jessica Marcozzi, capogruppo in regione e candidata al Senato. Di certo sarà lei il primo pungolo per Battistoni affinché si impegni per le battaglie che la consigliera da tempo persegue, la Zes su tutte. Gli azzurri si godono l’aggancio alla Lega: “Abbiamo lavorato bene, puntando su temi fondamentali, dal punto di vista economico e di messa in sicurezza del territorio”.

LOSACCO, RICCI E IL FLOP DEL PD

Per il commissario Dem, eletto nelle Marche grazie al collegio blindato, il prossimo compito è quello di preparare il congresso: “Lo faremo insieme a quello Nazionale” aggiunge leggendo i risultai, ovvero il 20,37% alla Camera e il 19,94% al Senato, numeri leggermente superiori a quelli nazionali.

“Possiamo dire che non c'è un 'problema Marche' ma un 'problema di rilancio del partito' Sicuramente fare il congresso sarà un modo per rigenerarsi a livello locale e nazionale”. In lizza per un posto da segretario potrebbe esserci Matteo Ricci, sindaco di Pesaro che a caldo ha commentato: “Nelle prossime ore proverò a fare un'analisi del voto approfondita, ma due cose le posso già dire. Per prima cosa il problema non era il campo o l'alleanza larga, ma non essere riusciti a farla. Poi non si può che ripartire dai sindaci progressisti e riformisti, dalla sinistra di prossimità. I Comuni sono l'unico livello istituzionale dove governiamo, con il 70% dei sindaci di centrosinistra". E pare che ci siano amministratori in giro per l’Italia che lo stiano spingendo a candidarsi per il dopo Letta.

5 STELLE SHOW

“Una rimonta straordinaria, a chiara dimostrazione di quanto fosse vero che i sondaggi ci abbiano sempre sottostimato sin dalla nascita del M5s. E questo risultato lo dobbiamo alla forza e al coraggio del nostro presidente Giuseppe Conte oltre alla validità delle nostre proposte, del nostro programma” chiarisce il coordinatore regionale Movimento 5 Stelle Marche, Giorgio Fede, neo deputato.

La destra ha la maggioranza in parlamento. Ma non dimentichiamo che ha votato solo il 63% degli aventi diritto. Un dato che deve far riflettere persino chi si appresta oggi a governare. Siamo la terza forza politica ma anche la seconda in molte regioni. E lo siamo da soli, senza coalizioni e questo ci rende ancor più determinati. La vittoria della Meloni era scontata, - aggiunge - è stata premiata per aver seduto comodamente, quando se ne ricordava,  in Parlamento e per aver sbraitato ogni tanto. È stata premiata per non essersi mai assunta una responsabilità, nemmeno nei momenti più bui…ma ora sarà costretta a farlo. Dispiace per i marchigiani che si ritroveranno in Parlamento dei rappresentanti paracadutati e non del territorio, un veneto e due laziali, e ben tre assessori su sei della giunta regionale di Acquaroli che molleranno gli impegni assunti in una Regione con tanti problemi, non ultimo quello del dissesto idrogeologico ed i decessi, per piazzarsi a Roma in poltrone ben più retribuite. Comunque noi, io, siamo già pronti a rimetterci a lavoro”.

AZIONE SORRIDE

Il terzo polo si promuove. “Bene l'esito delle elezioni, siamo stati il vero elemento di novità: certo si poteva fare meglio, ma il risultato nelle Marche è in linea con la media nazionale, con punte del 9% in Ancona” sottolinea il coordinatore regionale di Azione e candidato capolista alla Camera per il terzo Polo (Azione e Italia Viva) Tommaso Fagioli. “Per noi è il punto di partenza di un progetto politico che guarda al futuro e che vogliamo allargare agli amministratori, ai giovani, a chi vuole fare politica per dare un contributo al proprio territorio”.

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