FERMO – Domani si chiuderà definitivamente una partita che si è giocata più in tribuna che in campo oppure se ne aprirà un’altra. A deciderlo sarà la chiusura dell’sta pubblica per l’acquisto della casina delle rose.
Il comune la sua volontà l’ha espressa in maniera chiara: vendere la Casina a più o meno due milioni di euro. Solo che poi è emerso un mondo fatto di associazioni di cittaidni comuni e di politici totalmente contrario al progetto. Alcuni l’hanno fatto per tempo, altri in zona Cesarini.
Tra i contrari c’è Renzo Interlenghi, ex candidato sindaco e oggi consigliere comunale di minoranza. Che interviene sulla vicenda con un lungo comunicato in cui non lesina critiche a tutto e tutti, con il sindaco Paolo Calcinaro sempre in cima ai suoi pensieri. Interlenghi da tempo ha una convinzione: Non è Calcinaro a governare la città”. per questo il consigliere è convinto che se domani dovesse andare in porto la vendita “si capirà chi davvero la guida”.
Interlenghi elenca tutta una serie di aspetti che dimostrano la debolezza di Fermo e quindi del suo primo cittadino: “Basti dire che è la città che ha visto il Sindaco allearsi con la Lega per farsi eleggere Vice Presidente della Provincia più debole delle cinque e che, sulla svendita della Casina, si ritrova contro anche la Lega fermana”. Ma non solo.
“È la città dove la sanità boccheggia e si alimenta solo di sparate palliative, in un sistema che la Giunta regionale programma e disegna sempre più a favore dei privati, dove i sindacati protestano e lottano per aumentare il personale socio sanitario e la risposta è sempre quella: picche. La città dove Lido San Tommaso (Tre Archi) è sfinita dalla criminalità e dalle quotidiane proteste dei cittadini inermi. La città in cui il Sindaco attacca in pubblico il Questore anziché difenderne l’operato (vicenda Daspo ai tifosi della Fermana, ndr). La città che ha costretto la SEAT a svenarsi e a spendere quasi 2 milioni di euro per acquistare l’area Santa Lucia, anziché 600 mila” prosegue Interlenghi.
Per il consigliere della sinistra fermana, “ogni svendita, inclusa quella della Casina, serve a far gonfiare la bolla mediatica di un sindaco che vuole andare a far parte della politica che conta, mai schierato apertamente, né di qua né di là, con Fermo nel cuore certo, perché grazie a Fermo potrà ambire a proseguire la sua cavalcata in politica, per il bene di tutti”.
Di fronte a tutto questo, però, ci sono dei responsabili secondo Interlenghi: “I cittaidni fermani che l’hanno votato e chi - inclusi suoi compagni di banco in minoranza - hanno permesso che ciò accadesse facendo cadere la giunta Brambatti, mettendola alla gogna, una giunta seria che, di sicuro, avrebbe fatto bene alla nostra città che non sarebbe stata trattata come un taxi, ma come un capoluogo di Provincia merita”.