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Carloni, Acquaroli e le filiere: basta assistenzialismo, risorse alle imprese che assumono e investono

6 Maggio 2021

FERMO – Nuove azioni in favore dell’economia regionale. “Promuovere gli investimenti creando occupazione, favorendo l'aggregazione di imprese e la valorizzazione delle filiere produttive: sono gli obiettivi della proposta di legge approvata dalla giunta marchigiana” spiega l’assessore allo Sviluppo economico Mirco Carloni. Starò ora al Consiglio dare il via.

“Basta con misure assistenzialistiche, interverremo solo se le risorse serviranno a realizzare un aumento dell'impatto occupazionale, a favorire un trasferimento tecnologico (miglioramento di prodotto e processo produttivo) e a sostenere un progetto di riqualificazione delle filiere in un'ottica di riconversione produttiva. Questa è la strada giusta per intercettare i fondi europei e quelli nazionali disponibili".

La Regione stanzia 6 milioni per i prossimi tre anni. "Ma è una cifra di partenza e non indicativa - puntualizza Carloni - Ci serve per partire. Dopodiché i principi di questa misura intercettano perfettamente la strategia del Fesr ed inoltre sulle filiere abbiamo messo in campo una progettualità straordinaria che potrebbe entrare nel Recovery Plan".

La legge definisce, tra le altre cose, strumenti e strategie a sostegno degli investimenti delle imprese e, in particolare per quelli di elevate dimensioni, introduce lo strumento degli 'accordi di investimento e di innovazione'. Le attività possono proporre diverse progettualità: ricerca e sviluppo, formazione e occupazione, riqualificazione energetica e ambientale. Accederanno ai contributi regionali i progetti che creano occupazione, innovano i processi produttivi o i prodotti e valorizzano le filiere produttive.

"Andiamo oltre l’assistenza. Non basta esistere per avere contributi, noi vogliamo – ribadisce il presidente della Regione, Francesco Acquaroli - garantire a quegli imprenditori che aiutano le Marche a recuperare la competitività. È un elemento dirimente, di discontinuità per rilanciare gli ecosistemi e le filiere che possano garantire alle piccole e medie imprese di aggregarsi all'interno di dimensioni ottimali per il mercato, senza rinunciare all’artigianalità che ha contraddistinto il nostro tessuto produttivo. È una legge che non ha tratti filosofici, ma pratici".

L'auspicio di presidente e vicepresidente è che la legge in Aula venga approvata all'unanimità, “siamo aperti a miglioramenti”.

r.vit.

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