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Allarme Cna: nel Fermano perse 600 imprese manifatturiere in dieci anni

22 Aprile 2021

FERMO - Riapertura delle fiere e sostegno economico ai campionari. Per
non far morire il settore moda. Fiaccato dalla pandemia, è tra quelli
che più soffre gli effetti del Covid. Già in affanno da un decennio,
adesso rischia di saltare. A patire è tutto il manifatturiero. I
numeri, impietosi, non lasciano spazio all’ottimismo. Nel Fermano, in
poco più di un anno, le ditte attive sono calate del 3,2%, passando
dalle 3.600 del 1° gennaio 2020 alle 3.485 del 28 febbraio 2021.
Schiacciante il confronto con il 2011, quando le ditte attive, al 28
febbraio, erano 4.086 (601 imprese perse, -14,71%). «Se continua così
chiudiamo un territorio, non solo le imprese». Il grido d’allarme è
del direttore della Cna di Fermo e responsabile della Cna Federmoda
Fermo-Macerata, Alessandro Migliore. «Quando leggo che il 2020 ha
visto un calo di produzione di intensità doppia rispetto all’ “annus
horribilis” 2009, con -22,6 miliardi di valore della produzione moda e
con una previsione di entrate del -31% per i settori tessile,
abbigliamento, calzature e pelletteria, avverto tutta la
responsabilità di questa fase decisiva per la vita delle imprese e per
il nostro territorio così marcato dalla filiera moda», spiega
commentando i dati del documento inviato a Mario Draghi e ai suoi
ministri da Cna Federmoda, Casartigiani, Federazione Moda di
Confartigianato Imprese e Claai, Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec
Uil. «I nostri numeri territoriali – spiega Migliore – sono tutti con
il segno meno, da oltre dieci anni è così, ma dobbiamo credere che
ancora si possa fare qualcosa». Da qui, le richieste: riapertura
immediata delle fiere di settore, sostegno finanziario alla
modellistica e ai campionari, partecipazioni a eventi in presenza e
online. «Alla ripartenza non possiamo arrivare impreparati. Occorre
una politica del credito diversa. Sono necessari incentivi alle
assunzioni e per lo sviluppo sostenibile, sostegno
all’internazionalizzazione e supporto verso la digitalizzazione e
l’innovazione tecnologica», dice ancora Migliore e chiede l’appoggio
dei parlamentari nostrani, «per intervenire con una riforma
strutturale degli oneri generali di sistema, prevedendone la parziale
defiscalizzazione, fondamentale per colmare il gap competitivo con i
concorrenti europei rispetto a una risorsa fondamentale del processo
produttivo».

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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