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Scuola, tutti ne parlano ma…

21 Agosto 2021

Nessuno vuole la Dad, la famigerata didattica a distanza. Neppure i fan più sfegatati del digitale, delle connessioni ultraveloci, delle piattaforme di condivisione di file. Nessuno la vuole, perché si è capito che l’interazione umana tra docente e alunno è fondamentale. Per non far restare indietro chi già aveva difficoltà, per non far rallentare l’apprendimento dei migliori.

E così, da settembre tutti vorrebbero tornare in classe. Ma come garantire la sicurezza? Il personale Ata e scolastico, tutto sommato, ha risposto bene. Nelle Marche l’88% è vaccinato. Bene, ma non benissimo. Il paradosso è che quel 10% fa più rumore di tutti gli altri. Uno dei nodi che restano è quello degli alunni. In totale nelle Marche la metà degli under 18 non ha ricevuto neppure una dose. Eppure la regione si sta impegnando, con tanto di possibilità di presentarsi ai punti vaccinali senza prenotazione.

Solo che sulla fascia 12-18 molto pesano le famiglie. Almeno fino ai 15 anni. Poi ci sono le amicizie, il gioco di squadra. E da un punto di vista comunicativo e informativo sui giovani è stato fatto pochissimo. Abbiamo spiegato che gli anziani possono morire, che gli over 60 rischiano, che chi va al lavoro dovrebbe avere il green pass, con buona pace dei sindacati.

Ma solo ora, a un paio di settimane dall’inizio delle lezioni, ci ricordiamo dei ragazzi. Che restano la categoria più penalizzata dal Covid, che ne ha distrutto la socialità aumentando così fenomeni di reazione, che vanno dall’abuso di alcool alla droga fino alle risse quotidiane tra minorenni.

Il Fermano, le marche, l’Italia non si possono permettere di far perdere un altro anno, ma forse neppure un giorno di lezione alle nuove generazioni. La politica deve fare di più: cominciando da campagne di informazione mirate, proseguendo con azioni concrete. Nessuno parla più di autobus e metropolitane, poi a settembre saremo bombardati di annunci.

Ma è ora che si costruisce il domani. La prima mossa è il vaccino, come ha capito la maggioranza degli adulti ma ancora non i ragazzi; la seconda è la pianificazione dei trasporti e della gestione degli spazi nelle scuole dove nessuno vuole più sentir parlare di banchi a rotelle, spesa incredibile rimasta per lo più inutilizzata; la terza è la paura, quella che prende a ognuno di noi di fronte all’ipotesi di chiudere di nuovo tutto.

Perché se c’è una certezza è che se non tutti remano dalla stessa parte si affonda. Ne bastano pochi, quelli che tanto parlano e fanno rumore dai social alle tv, per affondare la barca. E siccome non si butta in mare nessuno, non resta che dargli il remo giusto.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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