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Putzu e Carloni ridisegnano la politica industriale delle Marche: "Dal reshoring alle risorse per innovare e accogliere investimenti da fuori"

16 Marzo 2022

PORTO SANT’ELPIDIO – Una legge per le imprese. La definisce così Andrea Putzu, presidente commissione Sviluppo Economico della Regione Marche, la Pdl approvata in aula. “Al fianco delle imprese che hanno programmi di espansione e crescita attraverso la realizzazione di nuove unità produttive, l'espansione delle esistenti o il riutilizzo e la riqualificazione di unità produttive dismesse o inutilizzate".

Questi i punti cardine che mirano all’innovazione e alla trasformazione digitale del sistema imprenditoriale marchigiano. " Le Marche, a causa del perdurare della crisi economica da oltre un decennio, sono state classificate come Regione in transizione dalla Commissione europea, dopo essere state da sempre nel novero delle Regioni più sviluppate. Molteplici le cause, alcune interne ed altre esterne: esaurirsi della forza propulsiva dei distretti industriali, pandemia e conflitto in Ucraina, solo per citare i più recenti" aggiunge Putzu.

Tra il 2000 ed il 2020 l'export italiano è cresciuto del 67% mentre quello marchigiano si è fermato ad un +44%. "Una crisi di competitività che si è tradotta in un andamento insoddisfacente del valore aggiunto, della quantità e qualità dell'occupazione. Con questa legge - continua Putzu - favoriamo anche progetti di ristrutturazione industriale di imprese in crisi che garantiscano la salvaguardia dell'occupazione, anche attraverso percorsi di 'workers buy out' (imprese rigenerate). È necessario anche cercare di cogliere le opportunità che provengono da fuori Regione per realizzare sul nostro territorio investimenti innovativi, di impatto occupazionale e in grado di rafforzare e rigenerare le nostre filiere produttive, anche attraverso il rientro di attività produttive precedentemente delocalizzate".

Il provvedimento introduce la possibilità di siglare accordi di investimento, con impegni occupazionali, dove si possono anche includere ulteriori progetti nell'ambito della ricerca, dell'innovazione sostenibile e della formazione del personale e prevede azioni che aumentino la visibilità e l'attrattività del territorio per gli investitori regionali ed extraregionali.

L’assessore Mirco Carloni è soddisfatto: “Abbiamo definito un orizzonte legislativo che metterà a terra oltre 300 milioni di risorse Por-Fesr, oltre al Pnrr. Una strategia che si ritroverà chiaramente nei bandi che usciranno prossimamente. Così la Regione colma un vuoto nei suoi strumenti di politica industriale. Con questa normativa si conclude un percorso legislativo di portata straordinaria che ha consentito di emanare ben sei leggi di natura economica, a partire dalla legge sulle start-up, quella sui consumatori, poi quelle sul commercio, sull'artigianato, sulle filiere e gli ecosistemi ed oggi questa sugli investimenti".

Per ,’assessore allo Sviluppo Economico è “un’attività legislativa che non ha paragoni da quando è stata istituita la Regione Marche che delinea una chiara strategia di rilancio dell'economia regionale. Una legge calibrata anche sulle grandi aziende e non solo su quelle operanti nelle aree di crisi, dove continueremo a portare avanti gli accordi di sviluppo e quelli di innovazione".

r.vit.

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