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Più imprese aperte che chiuse, Sabatini guida la ripresa delle Marche: "Siamo fuori dalla palude del 2020". Fermo avanza, ma piano

20 Luglio 2022

FERMO - “Una situazione non brillante ma di tenuta, le costruzioni, come prevedibile, e il settore turistico, a ridosso della ripresa della stagione estiva, i comparti dove si registra la maggiore crescita.  Ci allontaniamo dai numeri del periodo più buio del 2020 dobbiamo puntare non solo a raggiungere ma migliorare le performance pre pandemia”. Il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini, vuole guardare il bicchiere mezzo pieno.

Anche perché ogni provincia cresce nel tasso aperture-chiusure delle imprese, Pesaro a parte che ne perde 180. I risultati migliori sono quelli del-la provincia di Ancona (+88 il saldo e +0,20% il tasso di crescita trimestrale) e di Macerata (+77 e +0,22%), mentre le province di Ascoli Piceno e di Fermo si attestano rispettivamente a +21 e +0,09% la prima e +14 e +0,07% la seconda.

Continua quindi a zoppicare il regno del calzaturiero, ma almeno non cala. “insieme con la Svem stiamo lavorando per sostenere le imprese: in questi giorni siamo pre-senti su tutto il territorio con una serie di incontri che si interromperà solo per la pausa di agosto, per illustrare misure messe a disposizione delle PMI; questi appuntamenti sono occasione di confronto e orientamento re-ciproco, di ascolto e ricezione delle istanze che provengono da operatori economici e professionisti”.

A livello regionale le imprese registrate delle Marche sono 162.352, di queste a risultare attive sono 143.615, secondo la rilevazione trimestrale Movimprese, che Unioncamere e Infocamere conducono sui Registri delle Imprese tenuti, con base provinciale, dalle Camere di Commercio.

Dal punto di vista della forma giuridica d’impresa, nelle Marche il secondo trimestre pone in campo positivo, “come di consueto” ribadisce Sabatini, le società di capitale, mentre sul versante opposto i saldi sono negativi per le imprese individuali e le società di persone.

La forma giuridica più diffusa, quella dell’impresa individuale, infine, conta nelle Marche nel periodo in esame 1.154 iscrizioni e 1.286 cessazioni nette, che producono un saldo di -132 imprese, più ampio in termini assoluti di quello delle società di persone, ma meno incisivo in termini relativi, poiché il tasso di crescita trimestrale è pari a -0,15% (+0,42% il dato nazionale).

A trainare il sistema sono le attività dei servizi di alloggio e ristorazione, il cui saldo dello stock è di +87 unità e le imprese registrate a fine trimestre 11.420; seguono le costruzioni, +81. Crescono le attività stagionali, come agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+25; 4.661) e attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (+22; 2.638).

Male invece agricoltura, silvicoltura e pesca (-75; 24.494) oltre al trasporto, -17. Dato quest’ultimo ampiamente previsto da chi il settore lo vive, vedi il presidente Cna Fermo Tomassini. Resta stabile il campo della manifattura.

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