L’azione della Svem, la società in house della Regione Marche che ha come fine il miglioramento dei rapporti con l’Europa e il corretto uso delle risorse, non ha confini. Per questo la consigliera Monica Mancini Cilla è andata a Como.
Cilla, innovazione è la parola chiave nel presente delle imprese?
“Senza dubbio. Per questo ci siamo confrontati a Como con le best practice italiane seguite da C.Next, una società benefit e startup innovativa che guida un gruppo di poli di innovazione italiani”.
Cosa riporta da Como nelle Marche?
“Una giornata formativa che verrà presto replicata nelle Marche, ad Ascoli Piceno, in modo da offrire alle imprese la possibilità di ascoltare e confrontarsi con chi può offrire soluzioni innovative a livello gestionale e produttivo”.
Di cosa parliamo?
“Il cuore del sistema sono gli hub di innovazione. Nelle Marche abbiamo bisogno di far crescere il trasferimento tecnologico da impresa a impresa, creando un vero connubio tra le grandi e le piccole aziende che caratterizzano il nostro tessuto economico. Il compito degli hub è quello di supportare e accompagnare. Per farlo svolgono funzione di incubazione e acceleratore di start up. Un mezzo è quello dei contamination lab, che mette in connessione università e mondo del lavoro”.
Poi serve la formazione.
“Per questo ci sono le Manufacturing Accademy, ma anche la collaborazione con gli ITS, che nelle Marche sono ben inseriti e in fase di potenziamento”.
Svem unica protagonista?
“Come sempre ci si muove in squadra. La due giorni promossa da Confindustria Ascoli Piceno ci ha visto insieme con la Camera di Commercio delle Marche, era collegato il presidente Gino Sabatini, le associazioni di categorie picene, la Fondazione Carisap, il presidente dell’ordine dei commercialisti, il Bim Tronto e rappresentanti del mondo della formazione regionale”.
Como è un modello?
“Parliamo di un Innovation Hub con una rete di 800 imprese collegate con università, centri di ricerca, banche, fondi di investimento. Oltre 10milioni di euro di fondi erogati a favore delle imprese ospiti attraverso progetti finanziati o capitali di rischio. Capite perché è sempre importante ascoltare? Solo così si può prendere il buono da condividere e replicare sul nostro territorio”.
