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Draghi parla e zittisce tutti: sempre più green pass e a scuola senza mascherina nelle classi tutte vaccinate

2 Settembre 2021

FERMO – E alla fine arriva Mario. Parafrasando un famoso film, Mario Draghi si prende il suo tempo e poi parla. Tanto e in maniera molto chiara.

Dopo le vicende legate alla Lega e al voto contrario in commissione al green pass, Draghi non esita: "Il governo va avanti. Ci sarà un chiarimento politico, ma tra le forze politiche. Certo, è chiaro che sarebbe auspicabile una maggiore convergenza sui provvedimenti, ma il governo sta in piedi perché il Parlamento lo vuole".

Tornando ai temi chiave, Draghi chiude a ogni alternativa al green pass. Per il futuro, quando i vaccini diventeranno farmaci approvati in via definitiva anche dall'Ema e dall'Aifa, l'orizzonte è quello dell'obbligo vaccinale. Intanto, però, il 'certificato verde' sarà sicuramente esteso. La cabina di regia si terrà quindi non per decidere "se" ma per "chi e quando".

Del resto la vaccinazione, è la sua convinzione, sta funzionando. Entro settembre l'obiettivo è raggiungere l'80% di persone immunizzate, e occorre continuare perché è "un atto verso sé stessi e anche di solidarietà verso gli altri, di protezione della propria famiglia e delle persone con cui si viene in contatto". È dunque, per il premier, particolarmente "odiosa" è vigliacca" la violenza dei no vax contro giornalisti e operatori sanitari.

"L'applicazione del green pass mi pare stia andando bene. Sui trasporti ci saranno sempre dei casi di foto di mezzi pieni, ma in generale la preparazione è stata ben fatta", afferma. Sui temi economici permane l'ottimismo. Draghi parla di un "grande rimbalzo" a cui però occorre far fronte senza adagiarsi e con misure che consentano il mantenimento della crescita a un livello più elevato del periodo pre-pandemia perché "è lì che si vede la capacità dell'economia italiana di diventare strutturalmente più solida. L'occupazione non mostra segni di cedimento ma vi sono situazioni riprovevoli per il modo in cui sono state condotte - aggiunge - e anche lì il governo dovrà intervenire in questi casi".

I provvedimenti che verranno presentati al più presto sono quelli delle leggi delega su concorrenza e fisco, poi successivamente la parte delle politiche attive del lavoro e le altre riforme, vedi ammortizzatori sociali. Intanto è certo, a fine settembre si partirà con la terza dose per i soggetti fragili, ha annunciato il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Per ora la quota di chi ha ricevuto la prima dose è poco sopra il 60% in alcune aree come Bolzano (record negativo al 61%), la Sicilia (63%) e nella fascia 30-39 anni non si raggiunge il 70%, tuttavia Draghi e la sua squadra puntano su due dati positivi: il 91,5% del personale scolastico immunizzato e la forte adesione alla campagna dei giovani sotto 30 anni. Questo, ha detto il premier, «ci permette di affrontare con una certa tranquillità e minore incertezza dell'anno scorso l'apertura delle scuole. La scuola in presenza è sempre stata una priorità». «E si potrà tornare a sorridere», ha aggiunto il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, confermando che nelle classi in cui tutti sono vaccinati si potrà evitare la mascherina.

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