*Si sono chiuse le urne. Ventidue comuni fermani hanno scelto il proprio sindaco e così due capoluoghi di provincia come Ascoli e Pesaro che senza esitare hanno incoronato Fioravanti e Biancani.
Non son mancate le sorprese. Il tasso di affluenza per le amministrative è stato buono, in alcuni casi ottimo. Per cui, il problema non è tanto la disaffezione alla politica, quanto l’idea che un voto possa o meno contare. Su questo dovranno lavorare i vertici delle istituzioni, che la metà dei cittadini non abbia votato per le Europee è grave.
Il sindaco resta la figura di riferimento, quella a cui affidarsi e quella con cui dialogare. Entrano anche dei giovani nel giro dei primi cittadini, vedi Claudi a Monsampietro Morico e Leoni a Monte Urano, artefice del vero ‘colpo’ visto che con qui cambia colore l’amministrazione dopo 70 anni, esattamente come avvenuto un anno fa a Porto Sant’Elpidio. Ma c’è anche il giovane che esce, Grifonelli, a favore dell’esperto ex direttore Asur, Cesare Milani.
È stata una campagna lunga e dura quella per le poltrone da sindaco. Una campagna elettorale brutta in molti comuni. La speranza è che il voto oggi serva anche a sanare ferite profonde. Spetterà ai sindaci riuscirci, cominciando da una comunicazione meno diretta e più mediata, che esca da quei social usati come un grimaldello tra promesse e critiche.
Ha un ruolo Facebook, inutile negarlo, anche se non raggiunge il target più importante, quello dei giovani. Come ce l’ha il casa casa, il bar, il centro sociale. Ma almeno lì l’interazione è vera e la ‘mezza verità’ dura un po’ meno.
Ci sono state tante conferme, soprattutto in Valtenna, dove i cittadini hanno scelto l’esperienza in queta complessa fase economica e di ricostruzione. Da Grottazzolina, plebiscito per Antognozzi, a Falerone, confermatissimo Altini con il gruppo guidato da Pisana Liberati, ma soprattutto nella zona del cappello che o conferma, Caraceni, scegli la continuità, Montappone e Monte Vidon Corrado. E che dire di Amandola dove Marinageli incassa il terzo mandato nonostante due avversari molto forti.
Questo potrebbe facilitare alcune dinamiche di dialogo e rete, quella che Rotoni, saldo alla guida di Servigliano, persegue a gran forza. Magari anche tra i Sibillini, essendo cambiata la guida di Comunanza, da sempre uno degli ostacoli per ogni intesa con Amandola.
Tempi tecnici per insediarsi, definire le giunte e poi via con cantieri e servizi da garantire. Perché promettere è facile, fare è più complicato.
Ma di certo l’entusiasmo non manca, anche sulla costa dove la rivoluzione è stata palese a Campofilone e Lapedona, comuni che hanno scelto sindaci alternativi e di polso, di certo non destinati a restare nell’ombra.
*direttore www.laprovinciadifermo.com
