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Montegranaro, Beverati non arretra: "Contro me e Ubaldi bullismo politico della sindaca Mancini"

15 Dicembre 2020

MONTEGRANARO – “Attitudine autoritaria e totale incapacità di mediazione”. Così Giacomo Beverati, ex assessore ai Servizi sociali di Montegranaro, commenta le dichiarazioni della sindaca Ediana Mancini. Due definizioni che lasciano in teoria aperto uno spiraglio. Non a caso Beverati usa la parola mediazione. Ma la sindaca non ha lasciato molto spazio alla discussione per superare la crisi politica che ha investito la sua Giunta.

Beverati è convinto di una cosa: il comportamento che lui definisce “fazioso” del sindaco è responsabilità del Pd. “Non è un caso che accanto a lei in conferenza stampa sedevano i più importanti esponenti di quel partito che hanno condiviso la sua gravissima responsabilità di aprire una crisi amministrativa in questo delicato momento”.

Entrando nel merito delle motivazioni date dal sindaco a supporto della sua scelta di silurare Beverti, l’ex assessore ribatte convinto: “Sembra quasi che io, perdendo il senno, abbia in qualche circostanza proferito insulti gratuiti e offensivi alla sua persona o al suo onore. Ricordo bene il caso a cui Mancini fa riferimento, risalente all'inizio di luglio, cinque mesi prima della mia cacciata: accanto a me c'erano il vicesindaco Ubaldi e il segretario generale, successivamente è sopraggiunto anche Perugini. C’è stato un alterco telefonico ma non con lei che era assente e se l'ho criticata aspramente con parole forti l'ho fatto su questioni prettamente politiche e amministrative nell'esercizio del mio diritto di critica, scagliandomi sulla sua evidente scarsa attitudine al confronto e al rispetto dei ruoli”.

Insomma, Beverati non ha dubbi: i motivi della crisi sono altri. e sarebbero legati al desiderio della Mancini di continuare a governare Montegranaro senza i civici. “Dalla sua ricostruzione pare quasi che io sia impazzito e altrettanto abbiano fatto un uomo di esperienza come Ubaldi e altri tre consiglieri che hanno osato non prendere le sue difese. Chi ha un po' di esperienza politica sa che le discussioni forti sono all'ordine del giorno e il sale della democrazia. La verità che adombra la stessa Mancini è che non si è tollerato l'accordo della parte civica come se la cosa ledesse la sua autorità o l'egemonia che il PD voleva avere sulla coalizione”.

Quindi, sarebbe tutta una questione di pesi e contrappesi. “La maldestra operazione giocata sulle spalle di Montegranaro forse nella fase più delicata della sua storia recente mirava a dividere la componente civica e di questo sì che abbiamo autorevoli testimoni. Noi assessori civici siamo stati oggetto di vero e proprio bullismo politico, io personalmente anche di pesanti “sfotto'” e da ultimo Ubaldi col meschino mercanteggio sul nome del mio successore”.

Una storia che sembra ormai finita, a meno di clamorosi passi indietro della sindaca, che però anche via social, con un lungo video, lascia intendere tutt’altro: “Non vorrei che questa pagina triste della vita politica cittadina sia stata scritta sulla pelle dei montegranaresi per consentire a Mancini di avere pieni poteri nel suo eventuale terzo mandato” conclude Giacomo Beverati.

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