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Montappone, test rapidi e gratuiti dentro le scuole: 170 tamponi tutti negativi. Il sindaco: "Entro Natale gli over 70"

9 Dicembre 2020

MONTAPPONE - Gioca d’anticipo Montappone. Aspettando l’avvio dello screening di massa della Regione, la settimana scorsa, studenti, insegnanti e personale Ata sono stati sottoposti a tampone.

Test rapidi e gratuiti, pagati dal Comune ed eseguiti a scuola dall’Emotest. Confortante l’esito: negativi tutti i circa 170 tamponi effettuati. L’unico “sporco”, quello di un bimbo della scuola materna, poi risultato negativo al test molecolare. La nota dolente riguarda la partecipazione.

La premessa d’obbligo è che l’adesione era volontaria e che, trattandosi di minorenni, per gli studenti occorreva il consenso scritto dei genitori. Detto questo, insegnanti e lavoratori della scuola hanno aderito quasi tutti. Quelli che in quei giorni non erano nei plessi hanno chiesto di fare il tampone una volta tornati. Per gli studenti, invece, ci sono dei distinguo da fare. Alta la partecipazione di quelli delle medie, con circa il 90% dei ragazzi che hanno fatto il tampone. Buona anche l’adesione della materna, con circa la metà dei sessanta bambini tamponati.

«Considerando la paura dei genitori a far fare il test ai più piccoli, la risposta di quelli più grandicelli è stata ottima», spiega il sindaco Mauro Ferranti. Ad abbassare la media sono state le elementari, dove hanno fatto il test più o meno il 60% degli studenti. «Non mi aspettavo una risposta al 100%, ma speravo in una percentuale più alta. Lo screening della popolazione scolastica è molto significativo, visto che molti contagi partono proprio dalle scuole», dice Ferranti, che ha provato a capire il perché delle defezioni.

«C’è la questione delle quarantene. Più di una volta – ragiona il sindaco – ci è capitato di dover lasciare a casa intere classi. Anche se i bambini stanno bene, non possono andare a scuola per due settimane e questo, per i genitori, può essere un problema. Ma è un ragionamento sbagliato perché, se sei asintomatico e non lo sai, non proteggi chi ti sta attorno». L’altra motivazione riguarderebbe il lavoro. Con i bambini in quarantena, soprattutto chi ha un’attività in proprio rischia di doverla sospendere per stare a casa con i figli. Anche in questo caso, quindi, scatterebbe il “meglio non sapere”.

«Lo capisco, ma non lo giustifico», commenta Ferranti. La terza ragione sarebbe ideologica. Genitori contrari per principio, che non riconoscono la gravità della situazione. «Un cocktail che ha portato a questo risultato», tira le somme il sindaco. Archiviato lo screening nelle scuole, il Comune cambia target. Entro Natale dovrebbero partire i tamponi rapidi, sempre volontari e gratuiti, per gli over settanta.

340 le persone che rientrano in questa fascia d’età, alle quali, insieme al panettone di Natale, saranno inviati i moduli per aderire. I tamponi rapidi saranno eseguiti al teatro comunale. Chi non può spostarsi potrà farli a casa.

Francesca Pasquali

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