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Lezioni prima sospese e poi in didattica a distanza, i genitori fermani usano l'ironia: "Grazie Filisetti, lei è sempre sensibile"

7 Gennaio 2022

FERMO – Il problema è il timing, non il fine, ovvero la continuità educativa. Quello che il direttore dell’Ufficio scolastico regionale è l’orario della sua comunicazione. Il 5 i sindaci decidono, in maniera unilaterale, di sospendere le lezioni in presenza per evitare contagi e assembramenti.

Sarebbe bastato che Ugo Filisetti avesse mandato la sua nota il 5 e non il 6 pomeriggio. E invece, caos, polemiche, proteste con molti studenti delle Superiori che hanno scioperato, spiegando ai dirigenti la scelta “Di fronte a questa mancanza di preavviso, ci siamo consultati tra rappresentanti di classe, e non riteniamo giusto collegarci. Scioperiamo non verso l’organizzazione, ma verso chi prende decisioni così affrettate”.

Ma chi sono davvero i più colpiti da tutto questo? Senza dubbio i genitori dei bambini delle elementari, che non possono di certo restare a casa da soli e in tanti si sono sfogati sui social, tra post e foto di aule improvvisate, magari per più figli.

In una lunga missiva, piena di ironia, centinaia di genitori fermani si sono rivolti direttamente a Filisetti: “Ci scusi per favore se non tutti i ragazzi hanno avuto la possibilità di cogliere al volo l'opportunità da lei data collegandosi col Pc, magari rotto o inesistente, per ascoltare una bella lezione a distanza. Certamente due giorni in più di festa sarebbero stati troppi, visto che molte famiglie magari durante le vacanze natalizie hanno dovuto subire delle quarantene e magari hanno avuto familiari ammalati seriamente. Famiglie che, nonostante un sistema sanitario in tilt che non riesce più a star dietro ai tracciamenti Covid, si sono dimostrate più che collaborative autodichiarando le proprie quarantene e rispettando le restrizioni”.

Ma non solo, prosegue la lettera: “Grazie davvero per la sua sensibilità; d'altronde il ministero ha stanziato diversi soldi proprio per garantire un supporto psicologico nelle scuole, consapevole dello stato confusionario e a dir poco devastante creato dalla pandemia nei ragazzi soprattutto adolescenti. Quindi guai a creare ulteriori stati di disorganizzazione e disorientamento: solo ordinanze sensibili e a fin di bene”. 

A queste critiche si aggiungono quelle del mondo della politica. “Almeno la regione poteva pensare a un rientro reale in sicurezza con uno screening completo per tutti gli studenti. Così non si può parlare di precauzione” riprende il segretario provinciale del Pd, Luca Piermartiri.

Sinistra Italiana, con il suo leader Giuseppe Buondonno, ce l’ha sempre con Filisetti: “Più caos di così era difficile da immaginare. Pienamente motivata la reazione di studenti, docenti e famiglie, per gli evidenti problemi di organizzazione e informazione in cui si sono trovati, con pochissimo tempo a disposizione. Invece di risolvere i problemi, l'USR li aggrava. Va sostituito, ma bisogna anche ragionare sul fatto che a due anni dall'inizio della pandemia, la scuola italiana debba essere costretta a scegliere tra il rischio di moltiplicazione dei contagi e la DaD, a causa delle scelte non fatte da un governo di mediocri contabili”.

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