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E mentre si affoga: “Facciamo squadra?”

1 Giugno 2023

I motivi possono essere diversi: strade impraticabili, incapacità di programmazione, crisi d’impresa. Sta di fatto che ciclicamente si sente la frase: “Solo facendo rete, solo in squadra possiamo riuscirci”.

La squadra, in molti casi, prevede che pubblico e privato si muovano in sintonia. È questo il caso, l’ultimo di una serie, esploso con la denuncia di due giovani imprenditori che hanno avuto il coraggio di dire quel che tutti pensano: le griffe saranno anche belle, ma con i loro soldi portano via i migliori dipendenti, vedi orlatrici, agli artigiani. Legge del mercato, certo, ma anche mancanza di visione dei brand e del territorio stesso, incapace di darsi una linea di azione comune che tuteli il piccolo, il medio, il grande e il micro imprenditore.

E così, si riparte con il facciamo squadra, parliamo con i sindaci, la Regione, lo Stato. Stranamente ancora non è sta tirata in ballo l’Europa e il made in, che ci sta sempre bene. Il punto però è che sono le stesse istituzioni, con il placet silenzioso delle associazioni di categoria, alle prese con i loro cambi di vertice e quindi di priorità, ad aver stroncato la miglior esperienza socio politica degli ultimi anni del Fermano.

C’era una volta il Tavolo per lo Sviluppo e la Competitività. Che se ci pensate suona meglio di ‘ripresa e resilienza’. Per chiara volontà politica è stato zittito. Non cancellato, ma semplicemente mai convocato. Nato proprio per dare una voce unanime al mondo economico e politico, alle prese con le sfide dell’Area di crisi e si sperava della Zes, il tavolo si era poi espresso anche in temi legati alle infrastrutture.

Ma dava fastidio, è evidente. Perché un Fermano che parla con una voce sola non piace. E forse non piace neppure ai protagonisti del tavolo. Anche quando funzionava c’era la corsa a parlare prima degli altri, se non era la presidente Canigola, vero motore con l’ex numero uno degli industriali Melchiorri del tavolo, a prendere in mano la comunicazione.

Oggi, un tavolo forte e credibile potrebbe anche convocare i vertici delle griffe. Perché se si può trascurare la chiamata di Confindustria o Cna, diventa più difficile non rispondere a sindacati, associazioni, sindaci e per l’occasione assessori regionali e onorevoli. Ci si lamenta quindi, ma almeno non si finga impotenza se anche la migliore chance la si annulla da soli.

Non è mai tardi per riprendere qualcosa di buono, ma lo deve volere il presidente della Provincia Michel Ortenzi e magari devono tornare a chiederlo i protagonisti. Cosa che nelle ultime calde 48 ore nessuno ha fatto.

*direttore www.laprovinciadifermo.com

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