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Bye bye Udc. Cencetti sbatte la porta. "Bellesi ha una gestione da vecchia politica. Vado avanti e non da solo. Del Vecchio? Vedremo, è un amico"

12 Febbraio 2022

PORTO SAN GIORGIO – Dimissioni da ruolo di coordinatore dell’Udc, uscita dal partito, rinuncia alla candidatura a sindaco, “per ora”, ma attività politica che prosegue. “Del resto le liste le avevo preparate io” esordisce Stefano Cencetti

“Me ne vado per una gestione non inclusiva da parte della segreteria provinciale guidata da Moreno Bellesi” chiarisce subito Cencetti. Il casus belli è recente. “Il segretario ci aveva chiesto di non uscire sulla stampa, per rasserenare gli animi. Io e altri personaggi abbiamo seguito le direttive, mentre Bellesi manda comunicati senza informare nessuno. Un classico comportamento della vecchia politica, di chi non considera chi poi in realtà ci mette la faccia”.

L’altro aspetto inaccettabile è stata la trattiva fatta con “il guru spirituale dei civici, ovvero Valerio Vesprini” e altre forze senza informare il gruppo e neppure il candidato sindaco in pectore del partito centrista. “Sono cresciuto con Merloni, Spacca e Solazzi, capite che non posso accettare il modo di fare politica di Bellesi, la classica politica dell’accentratore”.

Lui era pronto, con due liste e un programma ormai definito per correre, anche in solitaria, per il bene di Porto San Giorgio “senza morire di tattica, come stanno facendo altri”. Ma pronto anche a lasciare il campo di fronte a un progetto comune di tutto il centrodestra. Cosa che non è avvenuta, mancando le condizioni.

Cencetti è un uomo di dialogo, lo rivendica, ma non apprezzava il continuo cercare il dialogo con i civici di Vesprini, quel perdere dignità “di fronte a un percorso che al momento non ha chiarezza e sembra, detta alla chef Barbieri, un mappazzone”.

Il malessere alla fine è diventato l’atto formale: dimissioni. E ora? “Il progetto di Vesprini non mi è mai piaciuto, è nato con i veti. Tanti ne erano arrivati rispetto a figure che stavano nelle nostre due liste. Questo è inaccettabile, meglio andare da soli”. Non si sa che farà Carlo Del Vecchio, ma Cencetti è sicuro “che farà la scelta migliore, è un amico fraterno e ha condiviso con me questo percorso”.

Non lascia la politica e con le sue liste si presenterà al voto, senza simbolo. “Non posso sperperare quanto creato in questi lunghi mesi. Per ora non sono un candidato, ma di certo guiderò un gruppo civico con un’anima. Discuteremo, valuteremo, ci confronteremo e poi decideremo. Non saremo in pochi, questo è sicuro”. Certo, fare il candidato sindaco gli piaceva, “perché questa è la città che amo e dove sono cresciuto, era un vanto”.

Magari è solo un rinvio, c’è il mondo di Fermani con cui proseguire un dialogo avviato alla luce del sole e magari la forza politica di Clemente Mastella, ‘Noi di centro’, da intercettare in vista del voto “senza mai rinnegare le mie origini nella Margherita”.

Raffaele Vitali

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