*Raffaele Vitali
Non facciamo altro che parlare di risorse. Milioni di euro che piovono come noccioline a un aperitivo. Arrivano da tutte le parti: Europa, Governo, Regione, oltre che da privati. Soldi, soldi e ancora soldi, neanche fossimo tutti dentro il videoclip di Mahmood.
Ma questi soldi, poi, a che servono? Di certo a progettare. Anni fa, quando si andava in vacanza a Berlino, si notavano centinaia di giovani seduti nei tanti bar che caratterizzano la dinamica capitale tedesca. La domanda tipo era: che fate? E 'tipo' era la risposta: “Ho un progetto”.
Come e quando quel progetto sarebbe diventato realtà, nessuno lo sapeva. In Italia, nelle Marche e ancora di più nel Fermano siamo in quella fase. Nel giro di 24 ore, due esempi.
Il primo arriva dal lungomare di Porto Sant’Elpidio. Sono previsti, e anche iniziati milioni di euro di lavori. Milioni, sia chiaro. Attesi da anni, oggi stanziati ma non sufficienti. Peccato che intanto il mare continua a fare il suo lavoro, a riprendersi spazi antropizzati, distruggendo quello che trova in mezzo. Come la splendida balconata del Trentasette (foto) o degli chalet vicini.
Il secondo, invece, è ancora più disarmante. La diocesi di Fermo ha presentato 75 progetti di ricostruzione chiese per 54milioni di euro. Non è partito, a sette anni di distanza dal terremoto, un solo cantiere. Mancano i timbri dell’ufficio ricostruzione, manca ogni volta qualcosa. Ma i sodi ci sono. E così, a Rapagnano, per fare un esempio, la messa continua a essere celebrata a teatro. E le comunità interne sono ancora più sole.
E potremmo parlare di tanto altro. Con i comuni sempre più bravi a intercettare fondi, i famosi milioni ma meno abili a metterli a terra. Soprattutto in tempi che fanno di una prospettiva futura un vantaggio per il presente.
*direttore www.laprovinciadifermo.com
