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Urbanistica, Fermo manda un messaggio chiaro alla Regione: regole certe per dare risposte al mondo produttivo

3 Febbraio 2022

diFrancesca Pasquali

FERMO - Serve una nuova legge urbanistica. L'ha detto a chiare lettere il dirigente del Settore Urbanistica e Lavori pubblici del Comune di Fermo, nel pomeriggio a Palazzo dei priori. Per Alessandro Paccapelo, l'attuale legge, la n. 34 del '92, deve andare in pensione. Mentre quella nuova deve andare incontro alle esigenze, e soprattutto ai tempi, degli enti locali e dei cittadini che vogliono investire.

A riprova del suo discorso, Paccapelo ha portato i numeri. Le 1.300 pratiche urbanistiche seguite l'anno scorso dagli uffici comunali, il raddoppio degli accessi agli atti e quel 40% in più di oneri di urbanizzazione e di domande di condono. «Numeri importanti – ha detto il dirigente –, affrontati senza un incremento di dotazione di personale, nonostante le promesse non mantenute dallo Stato».

L'incontro faceva parte della campagna d'ascolto della Regione per mettere le basi della nuova legge. Che l'assessore all' Urbanistica, Stefano Aguzzi, vorrebbe portare in Consiglio regionale prima della pausa estiva o al massimo a settembre.

La legge, ha spiegato, sarà snella, solo venticinque articoli. «Ho notato – ha detto Aguzzi – che negli ultimi anni è mancato il coraggio di affrontare alcune tematiche, ma questa è una tematica di cui non dobbiamo avere paura, perché non è più rinviabile».  

A entrare nei dettagli della nuova legge sono stati il dirigente del Dipartimento infrastrutture, territorio e protezione civile, Nardo Goffi, che ha parlato di «una legge che si concentrerà sull'esistente» e che «non sarà vincolante in maniera non utile per il territorio», e la dirigente del Settore urbanistica, paesaggio ed edilizia residenziale, Maria Cristina Borocci. «La nuova legge – ha spiegato quest'ultima – prevede l'azzeramento del consumo di suolo».

Il punto di partenza è «la necessità di introdurre un meccanismo di percorsi virtuosi» e «un ragionamento per qualità del costruito». «Vogliamo un modello marchigiano, per avere un linguaggio comune», la sintesi. Un modello che Fermo aspetta con impazienza. Stretta, come il resto del Paese, tra «l'incudine della sovrapproduzione normativa e il martello delle esigenze della vita produttiva reale».

Il risultato, per il sindaco Paolo Calcinaro, è «una grande distanza tra il mondo produttivo e le normative, che a volte sono giuste e legittime, ma altre volte sono lunari». «Spero – la chiosa del primo cittadino – che un giorno lo Stato abbia il coraggio di metterci mano».

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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