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Marche e Umbria investono per aiutare le persone sorde. Fermo 'deaf friendly' non può perdere questa occasione

29 Luglio 2021

FERMO – Marche e Umbria insieme per aiutare le persone sorde con il progetto Sais per la sensibilizzazione, l'accessibilità e l'indipendenza. Un progetto sperimentale partito a fine aprile e che durerà un anno. Ha ottenuto un contributo da parte della presidenza del Consiglio dei ministri che ha finanziato servizi di interpretariato e video interpretariato e, più in generale, l'abbattimento delle barriere alla comunicazione, soprattutto attraverso l'uso di strumenti tecnologici.

"È un progetto innovativo, elaborato da due piccole Regioni con grande capacità progettuale per consentire alle persone sorde di interagire socialmente- dice l'assessore regionale alla Sanità delle Marche Filippo Saltamartini- Voglio anche sottolineare che nel mese di novembre scorso, subito dopo l'insediamento della nuova giunta regionale, è stato sottoscritto un protocollo che investe risorse nella formazione dell'interpretariato. Anche questo è un passo avanti attraverso cui le Marche mettono a disposizione delle persone più deboli servizi mirati". In Umbria e nelle Marche sono 1.600 le persone non udenti.

Un progetto che sembrerebbe perfetto per Fermo. Ma il capoluogo di provincia deve crederci. Da tempo l’Istituto San Domenico, guidato da Carlo Nofri, ha avviato un percorso per rendere la città deaf friendly, ovvero funzionale per i non udenti. Lo ha fatto anche con il primo corso di laurea nel linguaggio dei segni. Insieme alla learning city, la deaf friendly dovrebbe diventare una priorità di fermo, che potrebbe così distinguersi dal resto della regione, diventando un riferimento nazionale. Nofri ci prova, serve una accelerazione politica.

Quella che hanno dato a livello regionale Saltamartini e il collega umbro Luca Coletto: “collaboriamo tra noi e con le due associazioni regionale dell'Ente nazionale sordi, abbiamo ora a disposizione maggiori risorse per promuovere e garantire il rispetto dei principi sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, in particolare dei diritti delle persone sorde e con ipoacusia".

Tra le azioni promosse dal progetto Sais gli sportelli di segretariato sociale che fanno capo agli uffici provinciali dell'Ers per ricevere assistenza gratuita su tutte le necessità legate alla sordità e per disporre di servizi di interpretariato e mediazione linguistico culturale forniti sia a distanza che in presenza. Previsti anche percorsi di formazione destinati ai dipendenti delle principali strutture ospedaliere delle due regioni. Praticamente, il progetto prevede quello che a Fermo c’è già: formazione. No resta che entrare nella rete prima che le maglie siano troppo strette.

r.vit.

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