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Ex Conceria, c'è la replica ad Italia Nostra: "Realtà distorta"

23 Novembre 2023

Abbiamo dovuto rileggere alcune volte l’intervento di Gioacchino Fasino, Presidente di Italia Nostra sul Pinqua, il progetto di riqualificazione dell’ex Conceria. Siamo rimasti increduli prima come cittadini e poi come rappresentanti comunali per tanta leggerezza, nel parlare di un progetto che riqualifica un luogo storico della nostra città che dà il nome proprio al quartiere “Conceria”.
Andando per gradi, ci teniamo a sottolineare che sono stati fatti diversi passaggi istituzionali, tutti assolutamente rintracciabili. Dal primo consiglio comunale di insediamento dell’amministrazione Calcinaro, stimolati da varie associazioni del territorio, ci siamo occupati di provare a recuperare questo luogo abbandonato.
Ci sono stati numerosi convegni, mostre, concerti, tavoli permanenti, bandi, con la partecipazione della cittadinanza, della Politecnica delle Marche, l’Ordine degli Architetti, le forze di minoranza, tutti coinvolti in un tavolo permanente per cercare una soluzione. Italia nostra non ha mai mostrato il minimo interesse a partecipare, fino al risveglio improvviso di oggi. Una progettazione di anni, con un numero di attori che facciamo fatica a contare, ma con la forte regia dell’amministrazione. Un’associazione culturale nata appositamente per seguire le attività culturali e storiche del luogo, le scuole del quartiere sempre coinvolte, addirittura una delega consiliare al Consigliere Nicola Pascucci per seguire l’iter del progetto e due consiglieri di zona Stefano Faggio e Lucia Perticari a testimoniare la volontà del quartiere.
L’università della Sapienza ci ha chiamato ad esporre il progetto in occasione degli Stati Generali del Patrimonio Industriale, anche perché tra i progetti finanziati nelle Marche è il secondo dietro a un progetto “pilota” di Ascoli Piceno.
La proprietà Adriatica spa da sempre aperta e disponibile, ha effettuato a totali spese sue tutti i controlli dovuti per Asur e Arpam ben due volte: nel 2015 e nel 2020. Prelievi dal terreno, ma anche dentro i capannoni e sull’asfalto con carotaggi a grande profondità che sono visibili tutt’ora. La notizia è che ci si possono fare addirittura gli orti sociali per quanto la zona sia del tutto “ripulita” in tutto questo tempo visto che la Sacomar ha chiuso esattamente da 20 anni. Grazie alla convenzione con la proprietà, una parte consistente del terreno diventa di proprietà pubblica.
Il progetto è molto complesso ma prevede principalmente la salvaguardia dei simboli del luogo: l’ingresso a iperbole, le due costruzioni a fianco, i capannoni frontali (tutto il frontale rimane visivamente così, naturalmente ristrutturato) la torre dell’aquedotto e la madonnina croata che stava nel capannone che fu la Chiesa (detta Santa Maria al Ponte) del quartiere fino all’inaugurazione dell’attuale costruzione di San Giovanni Bosco.
Oltre ad essere un luogo di lavoro per tantissimi fermani, è anche stato, durante la Seconda Guerra, un campo di prigionia e campo profughi. Il campo gemello (insieme a Sforzacosta) di quello di Servigliano che ora è monumento nazionale.
Fino a qui la storia, di un luogo che magari in pochi conoscono, e poi c’è tutta la questione urbanistica che ci si lega: verrà rifatto il ponte ciclopedonale che unirà i due quartieri Campiglione e Molini come un tempo, proprio dietro la Conceria. Sarà la prima comunità energetica di Fermo autosufficiente, con spazi verdi, spazi per le associazioni, housing sociale, un teatro polivalente moderno, un centro diurno, un polo culturale e una parte abitativa. Il tutto diminuendo la volumetria e il suolo consumato. Recuperando urbanisticamente una lacerazione che attualmente spezza in due il quartiere e lo unisce con il dirimpettaio fornendo una visione sostenibile e fruibile dai cittadini.
Spiegato il progetto, riteniamo inaccettabile che ci sia una distorsione della realtà che recita “questo provocherà uno svuotamento del centro storico”. Le parole del comunicato di Italia Nostra cito testuali “anziché recuperare l’edificato storico”. Basiti non vogliamo assolutamente cadere nella trappola della lotta tra centro e periferia, ricordiamo che gli investimenti nel centro storico sono cospicui da tutti i punti di vista, e che questo non impedisce anche di guardare agli altri quartieri. Forse Fasino intende che i cittadini di Molini abbiano meno dignità e dovevano restare per sempre con un rudere fatiscente?
Fasino quando il 14 ottobre ci invita, come ente, al progetto sulla riqualificazione di Rocca Montevarmine forse dovrebbe prendere spunto da un progetto come il Pinqua invece di attaccarlo sguaiatamente. Fasino quando nei giorni scorsi parla al progetto della Ferrotramvia storica Fermo Amandola e dice che il capoluogo deve recuperare le aree interne che si stanno spopolando forse dimentica che proprio davanti alla Conceria c’è la stazione ora sede della Contrada Molini Girola. Dimentica anche che la Conceria è baricentro tra entroterra e costa di tutta la provincia.
Crediamo che Fasino e Italia Nostra queste cose le sappiano, come sanno che Nardella il sindaco di Firenze, un centro storico a dir poco simbolo del nostro paese (diremo di tutta Europa) ha fatto una “proposta di legge” per salvare i centri storici dallo spopolamento “Il primo obiettivo è quello di incentivare il ritorno della residenza in centro” recita la prima riga. A testimonianza delle difficoltà – purtroppo – di tutti i centri storici.
Concludiamo invitando Fasino e Italia Nostra a non diffondere informazioni grossolane e a guardare progetti come questo che intercetta fondi europei e riqualifica (insieme a Campiglione) tutta l’area ex industriale di Fermo conservando la natura e la storia del quartiere Conceria. Ma con un occhio all’urbanistica di tutto il territorio e senza entrare minimamente in concorrenza con il centro storico che ha l’attenzione massima della nostra amministrazione.
Non per questo Molini e tutta la provincia devono rinunciare ad un progetto finanziato così importante, sostenibile e futuribile.

Nicola Pascucci Consigliere con delega alle aree dismesse – La città che vogliamo
Stefano Faggio Consigliere di zona e Presidente commissione urbanistica – Piazza Pulita
Lucia Perticari Consigliera di zona e socia fondatrice dell’associaz culturale “Fdp” che si occupa di eventi in Conceria – Piazza Pulita

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