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Vaccinare i bambini: e se i genitori si dividono?

20 Dicembre 2021

*Nelle Marche dal 15 dicembre è possibile prenotare la vaccinazione anti Covid 19 anche per i minori di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, una platea di 92.645 bambini, i cui genitori si interrogano sull’opportunità del vaccino pediatrico.

Ha senso vaccinare i più piccoli? Sono maggiori i rischi o i benefici?

Domande che si porranno ancora più insistenti nel primo semestre del 2022 quando sarà disponibile anche un vaccino per i minori di anni 5.

Il centro vaccinale chiede la firma del consenso informato di entrambe i genitori esercenti la potestà genitoriale, cosa accade allora se i genitori sono in disaccordo sulla somministrazione del vaccino al figlio minore?

Non si può procedere alla vaccinazione se non ricorrendo all’intervento del giudice.

Egli sente i genitori, ascolta il minore che abbia compiuto i 12 anni, eventualmente anche di età inferiore se capace di discernimento, quindi suggerisce le determinazioni che ritiene più utili nell'interesse del figlio e se il contrasto permane egli attribuisce il potere di decisione a quello dei genitori che, nel singolo caso, ritiene il più idoneo a curare l'interesse del figlio, art.316 c.c.

Esaminando la giurisprudenza formatasi dal 2 giugno, data di apertura della vaccinazione ai minorenni, salvo parere medico attestante patologie o stati di allergia che consistono in precise controindicazioni all’immunizzazione da vaccino, a spuntarla è sempre la soluzione pro vax.

“La volontà del minore deve essere tenuta in debita considerazione”, così Tribunale di Milano, sentenza 03-11-2021, quindi se il minore si esprime favorevolmente alla somministrazione, qualunque sia il suo motivo, si procede.

Se invece il minore è scettico o contrario, il giudice sarà chiamato a verificare la maturità dello stesso, le motivazioni che lo muovono, le informazioni di cui dispone, infine disporrà comunque per il vaccino disattendendo la volontà del giovane (e il parere del Pubblico Ministero) nel suo stesso interesse, es. Corte d'Appello di Venezia decreto 02-12-2021.

La ragione espressa in estrema sintesi è che il vaccino “offre più benefici che rischi in tutte le fasce d’età”, così il Tribunale di Monza, decreto 23-07-2021, sia per il singolo che per la collettività, tanto in termini di tutela della salute come di sviluppo della personalità attraverso la pratica di una vita di relazione, fatta di scuola, di sport, di amici, di frequentazione di soggetti fragili, come ad esempio i nonni, quanto più possibile vicina alla normalità.

I vaccini anti Covid escono da un “rigoroso processo di valutazione scientifica” e non possono essere equiparati a farmaci sperimentali, così Tribunale di Venezia, decreto 01-12-2021, ed eventuali posizioni “negazioniste” vengono considerate “opinioni personali ispirate da soggetti non riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale”, così il Tribunale di Milano, decreto 02-09-2021.

Detto ciò, un consiglio a tutti i genitori.

Non fate della salute dei vostri figli il campo di battaglia dell’ennesima incomprensione di coppia ed evitate di sperperare danari in inutili liti giudiziarie.

Esiste infatti un metodo alternativo di risoluzione della controversia, che purtroppo nessuno, Governo e Parlamento, ha pensato di tradurre in legge, ma che è lì, sotto gli occhi di tutti, specie quelli di buon senso.

Affidate al pediatra curante la salute di vostro figlio: egli è professionista di vostra fiducia, lasciate a lui la decisione.

Avvocato Andrea Agostini

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