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Orizzonte Artigiano: il mismatch tra domanda e offerta

3 Luglio 2023

Parte da oggi una nuova rubrica che accompagnerà i nostri lettori nel mondo degli artigiani, di quella categoria produttiva che è il vero motore dell’Italia. Lo facciamo insieme con la Cna di Fermo.

*Gli esperti lo chiamano allarme “mismatch”: è il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro.

Una situazione che la nostra associazione di categoria conosce fin troppo bene, essendo punto di riferimento per gli imprenditori del territorio che quotidianamente ci chiedono supporto.

La scarsità di manodopera penalizza la capacità produttiva delle aziende: per chi fa impresa oggi è il primo problema, una situazione con un gravissimo impatto sulle attività ma senza dubbio complessa, che merita di essere affrontata con serietà, lontano dai luoghi comuni.

Le imprese denunciano carenza vera e propria di candidati, assenza delle competenze richieste, oltre all’indisponibilità ad accettare le condizioni di lavoro offerte.

A determinare l’attuale domanda sono la necessità di sostituire i lavoratori prossimi alla pensione; di reclutare nuovi lavoratori per accompagnare progetti di espansione della produzione e di differenziazione di processo e di prodotto o penetrazione di nuovi mercati; di dotarsi delle competenze necessarie all’evoluzione del quadro normativo.  

Tuttavia, bisogna essere consapevoli del profondo cambio di paradigma in corso: oggi non sono più solo le imprese a scegliere i lavoratori più adatti alle loro esigenze e dipendenti più preparati, ma anche i lavoratori auspicano di scegliere l’azienda che più gli interessa per un lavoro maggiormente gratificante.

Ecco perché è strategico per il mondo imprenditoriale aumentare la propria capacità attrattiva.

Questo innesca dinamiche nuove, azioni da mettere in campo che sappiamo essere complesse e anche costose, capaci di mettere in difficoltà aziende più piccole e con meno risorse da investire.

Tra i fattori determinanti la scarsità di manodopera, infatti, non dobbiamo dimenticare la perdita di attrattività di alcune professioni, come il lavoro artigiano e quello manifatturiero in generale.

Come si può quindi incidere per imprimere un’inversione di rotta che sia contemporaneamente crescita della competitività per le imprese e aumento del benessere del Paese?

Si parta dall’analisi del fallimento delle politiche attive di qualificazione e collocamento, visto che i centri per l’impiego intermediano meno del 2% dei reclutamenti, e delle condizioni contrattuali ed economiche.

La CNA è tra i principali attori in gioco, insieme al sistema pubblico e alle imprese stesse, e può partecipare ad una fondamentale analisi dei fabbisogni, grazie alla rilevazione costante e sistematica dei profili e delle competenze che la nostra attività quotidiana ci consente.

Inoltre, partecipiamo alla programmazione della politica di istruzione e formazione sul territorio e, aspetto che sta assumendo sempre maggiore importanza e centralità e sul quale come CNA Fermo puntiamo molto, all’attività degli ITS.

Infine, CNA è in grado di facilitare l’acquisizione e l’aggiornamento di specifiche competenze dei lavoratori in linea con la domanda raccolta tra gli associati ed agire attraverso il nostro ente di formazione accreditato, potendo contare sulle risorse di Fondartigianato e su quelle regionali.

*Andrea Caranfa, Direttore Generale CNA Territoriale Fermo

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