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L'Europa è sempre più a guida femminile: Roberta Metsola presidente del Parlamento. "Onorerò l'esempio di Sassoli"

18 Gennaio 2022

Non facile essere eletti dopo David Sassoli, soprattutto per come ha chiuso tragicamente il suo mandato l’ex presidente del Parlamento Europeo. Ma se il giornalista ha saputo diventare giorno dopo giorno il presidente di tutti, dai Socialisti ai Popolari, Roberta Metsola segna un altro momento storico, riporta una donna dopo oltre vent’anni alla guida del Parlamento: “Esserlo è importante all'interno e all'esterno della nostra Istituzione che è impegnata a difendere più diversità, uguaglianza di genere, la garanzia dei diritti delle donne e di tutti i diritti che vanno riaffermati".

L’Europa si conferma una realtà l femminile, con tre donnei nei ruoli chiave: Parlamento, commissione europea e Banca centrale. Arriva da Malta la deputata su cui ha puntato tutto il PPE, a cui spettava questa volta la presidenza. Già presidente ad interim dopo la scomparsa di David Sassoli, in quanto primo vicepresidente del mandato, è stata eletta alla prima votazione con una larga maggioranza di 458 voti (690 i votanti).

Annunciata come favorita, ha confermato le attese. Nata 43 anni fa a Malta, Roberta Metsola è un’avvocatessa, madre di quattro figli. È stata scelta come candidata del PPE per dare nuovo slancio al Partito popolare europeo dopo la sconfitta della CDU in Germania.

Il suo discorso, dopo il lungo applauso per la nomina si è aperto con il ricordo di David Sassoli: “Con grande umiltà vi dico che sono onorata per la grande responsabilità che mi affidate, e vi prometto che farò del mio meglio per lavorare per questo Parlamento europeo e per tutti i cittadini. La prima cosa che vorrei fare come presidente - ha detto subito dopo, in italiano - è raccogliere l'eredità che ci ha lasciato David Sassoli. David era un combattente per l'Europa, per questo parlamento; credeva nel potere dell'Europa di forgiare un nuovo percorso in questo mondo. Grazie David".

Non semplice essere un nuovo Sassoli, ma i valori sono ben radicati: “Mi batterò per l'Europa, per i nostri valori comuni: la democrazia, la dignità, la giustizia, la solidarietà, l'uguaglianza, lo stato di diritto e i diritti fondamentali, per le politiche della speranza. Vorrei che le persone ritrovassero un senso di fede ed entusiasmo per il nostro progetto, la fede nel fatto che renderemo il nostro spazio condiviso più sicuro, più giusto, e più uguale".

Uguale significa pari opportunità: “I rappresento gli underdog, quelli che perché piccoli sono considerati perdenti. E invece bisogna sognare, ancora di più possono farlo le donne, le giovani europee. L'ultima donna che aveva guidato il Parlamento europeo era stata 22 anni fa la francese Nicole Fontaine e prima di lei solo un'altra donna l'aveva preceduta, un'altra francese, Simone Veil, nel 1979. Ora non dovranno passare altri vent'anni prima che un'altra donna sia eletta" ha concluso dimostrando quanto conosciuto, ovvero che lei è il volto e la voce dell’ala moderata del Ppe.

Il suo partito si complimenta: “Hai ricevuto un forte mandato da questo emiciclo. Nel Ppe crediamo molto nelle donne e ne abbiamo elette due a dirigere le istituzioni europee, prima Ursula von Der Leyen, come Presidente della Commissione, e ora Roberta Metsola, alla guida del Parlamento”.

@raffaelevitali

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