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La rete che funziona: Sprar, Ipsia, Agenzia Res e Massimo Rossi. Nove rifugiati al lavoro in sette aziende della metalmeccanica

1 Marzo 2022

FERMO – L’asse scuola lavoro funziona, eccome. Sette aziende hanno aperto le loro porte a nove giovani rifugiati, seguiti dal progetto Sprar, che si sono formati prima all’Ipsia Ricci di Fermo.

Dietro il progetto c’è Massimo Rossi, ex docente dell’Ipsia, che ha saputo coinvolgere la cooperativa Nuova Ricerca Agenzia Res e i centri di Servigliano, Magliano di Tenna, Porto Sant’Elpidio e Fermo: sono 5 studenti del Pakistan, 3 della Somalia e 1 del Mali.

Due mesi di attività, durante i quali i ragazzi hanno fatto preliminarmente un corso di lingua (che alcuni di loro stanno completando) e sviluppato poi un percorso formativo sia studiando gli elementi minimi teorici (disegno meccanico, uso degli strumenti di misura, metrologia ed altro) che attraversando le varie lavorazioni della metalmeccanica (dall'aggiustaggio alla tornitura, dalla fresatura alla saldatura). “Tutto questo non sarebbe stato possibile se l’Ipsia non avesse messo a disposizioni suoi laboratori” ribadisce Rossi.

“I settori della metalmeccanica nel nostro territorio sono variegati: si va da chi fa gli stampi per i fondi delle calzature a chi produce oggetti saldati, fino a chi invece realizza particolari torniti di precisione; c'è anche chi lavora con macchine automatiche e chi con macchine tradizionali. Ritenevamo, quindi, che fosse sbagliato sviluppare un unico settore o andare avanti su tutto. Tutti loro hanno dimostrato capacità, dedizione, interesse e una voglia smisurata di apprendere, hanno assorbito tantissimo in due soli mesi, mostrando una vera passione per il settore” aggiunge il prof.

A riprova, le aziende coinvolte nei tirocini: Tris Meccanica, PF Stampi e Idropompe di Fermo, Decam di Porto San Giorgio, Santoni di Montegiorgio, CMM di Campofilone e CLM di Ripatransone.

Il corso pianificato da Nuova ricerca ha riguardato anche la sicurezza: “Ora spetta elle imprese – riprende Rossi - completare la formazione”.

Ora per due mesi saranno in stage, “in modo da completare la formazione con un tutor a fianco”, poi altri due mesi in cui l’azienda compartecipa ai costi. “Al termine se il processo di formazione risulterà positivo, è facile immaginare un inserimento in azienda. Le imprese - conclude - si sono dimostrate molto collaborative e pur essendo questi ragazzi ad un livello di base, ritengono che si possa avviare questo processo”.

Un percorso virtuoso per Alessandro Fulimeni, responsabile dei progetti Sai del Fermano: “Le attività legate all'accoglienza non possono che essere fortemente intrecciate a politiche rigorose di inserimento lavorativo e socio-economico. Strutturare una ricerca/azione in grado di leggere le esigenze del mercato e di mappare le aziende e i loro bisogni, vecchi e nuovi, cosi come le problematiche esistenti, cercando di coinvolgere sempre più il territorio, i suoi servizi, le potenzialità che possono essere attivate per generare opportunità e sviluppo, è stata la sfida vinta grazie alla rete con l’Ipsia e all’impegno di Massimo Rossi” conclude.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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