MONTE URANO – Amava stare con la famiglia, passava il suo tempo libero giocando a calcio, gli piaceva anche venire a passare il tempo a Loconia, un borgo di 40 abitanti: questo era Giuseppe Lenoci, non un ragazzino coni grilli per la testa”.
La zia, Angela Lenoci, è la parte combattiva della famiglia che un anno fa è stata sconvolta dalla morte di Giuseppe. Il giovane studente degli Artigianelli di Fermo, morto in un incidente stradale, mentre si trovava nel furgoncino della ditta che la scuola gli aveva assegnato per il suo periodo di Pcto, ovvero di alternanza scuola lavoro.
“Perché era in quel mezzo, perché si trovava a 120 chilometri da casa, con chi era, chi lo aveva autorizzato?”. Queste sono alcune delle domande a cui, a un anno di distanza, la famiglia non ha trovato risposta. E per questo si sono riuniti, insieme coni legali dello studio Formica a Monte Urano per lanciare, di nuovo, un appello alle istituzioni: “Fate chiarezza, dateci le risposte e soprattutto regolamentate l’Alternanza scuola lavoro. Perché i ragazzi non possono morire mentre fanno scuola”.
Ad ascoltarli oltre alla stampa c’erano l’associazione Save the parents, la sindaca Moira Canigola con l’assessora ai servizi sociali Loretta Morelli e la presidente del consiglio comunale, Lucia Diomedi, oltre al consigliere di minoranza Massimo Mazzaferro. E poi l’allenatore di Giuseppe Lenoci e altri parenti e amici, quelli della rete degli studenti che insieme con la Cgil di Fermo sottoporranno un questionario a tutti gli alunni per valutare i percorsi di Pcto, “come già fatto nel Lazio dove è emerso che il 53% li ritiene inutili” sottolinea il segretario Silenzi.
Voglia di giustizia, ma anche dramma umano che non potrà mai superarsi “Ma almeno sapere che qualcosa cambierà e altri no rischieranno la vita come Giuseppe ci aiuterà” ribadisce la zia Angela che ricorda come l’unica vera novità sia la richiesta del Pm di rinvio a giudizio dell’uomo che guidava il mezzo su cui è morto il 16enne. “Ma non può essere lui a pagare per tutti. Vogliamo tante risposte, dalla scuola alla ditta passando per l’intero sistema dell’alternanza”.
Scuola che è stata una delle delusioni umane per la famiglia Lenoci: “Non ci hanno contattato, non hanno ricordato Giuseppe in alcun modo. Responsabilità o no, avremmo voluto vicinanza umana” concludono i genitori. Che sperano di vedere una grande partecipazione martedì prima alla messa alle 18 e poi alla fiaccolata in ricordo del figlio.
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