*Ciclicamente accade qualcosa che fa dire: piccolo è bello, ma non funziona più. un refrain che l’economia rispolvera ciclicamente, mettendo in discussione modelli socio economici, un tempo avremmo detto il modello dei distretti.
Poi accade che le calzature non crollano, che la nautica, tra Ancona e Fano c’è un grande polo cantieristico, naviga in acqua tranquille, che il mobile non cede troppe posizioni e perfino cappelli e accessori restano ai vertici del mercato.
Possibile? Si chiama filiera la ricetta per far sopravvivere il piccolo in un mondo che vorrebbe grandi gruppi per ogni cosa: banche, moda, meccanica, farmaceutica, perfino l’agroalimentare lo si vorrebbe inglobato dentro di binari della Gdo, mettendo a rischio colture uniche nel loro essere.
Il marchigiano non si arrende, anzi contamina positivamente gli altri. Perfino a Milano se ne sono resi conto e alla fine un accordo strategico un’associazione come Assocalzaturifici, che è sempre più segnata dall’avanzata delle griffe, lo firma con le Marche, mica con la Lombardia o il Veneto. “Perché è da voi che si trova tutto e al meglio, dalla suola alla tomaia”.
Tutto ciò va difeso e valorizzato. Ci riesce il Fermano, magari non con costanza, nello sport di squadra, di singoli campioni invece è ricco, vedi Macchini, Olivieri o Cocciaretto. È il Fermano che ha regalato la storia più bella degli ultimi 20 anni di basket, la Sutor Montegranaro. Un paese di 13mila abitanti che ha saputo battere Milano e perfino Benetton e Siena, quando erano le dominatrici assolute del gioco.
Ed è il Fermano che oggi si gode la Yuasa Battery Grottazzolina, che solo da un anno non si chiama più Videx, marchio di una delle tipiche aziende familiari della provincia diventate perno mondiale. Un paese di 3mila abitanti che gioca al cospetto dei grandi, Milano e Verona, Modena e Padova, o di realtà storiche come Civitanova e lo fa a testa alta senza dimenticare la sua forza, il settore giovanile, il legame con il territorio e le famiglie. Sembrava dovesse essere di passaggio, quasi un anno di gloria in Superlega, e invece, salvezza e biglietto aereo per un maxi torneo a Dubai come simbolo dell’italian style.
Un po’ di muro e di difesa prima del contrattacco, di certo il modello fermano non si lascia schiacciare. Questo è il piccolo gande Fermano, quello che nasce attorno a una tavola imbandita, che sopra ci siano vincisgrassi, olive ripiene, piadine o moscioli, ma che poi si consolida nel mondo grazie a lungimiranza, concretezza e idee chiare, che magari non fanno sempre sognare, ma di certo fanno sopravvivere.
*direttore www.laprovinciadifermo.com