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Il Delaware dei Sibillini, scoperto il finto calzaturificio pagato con fondi sisma

15 Novembre 2023

FERMO - Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Fermo, al termine di una complessa operazione diretta dalla Procura Europea - Ufficio di Bologna, ha portato alla luce una truffa aggravata ai danni dello Stato e dell'Unione Europea, perpetrata al fine di conseguire un contributo a fondo perduto nell'ambito del "Programma Operativo Regionale (P.O.R.) Marche FESR", oltre a diverse fattispecie di delitti fiscali riconducibili all'emissione e all'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

L'importo del fondo strutturale richiesto, 865 mila euro (di cui 325 mila illecitamente percepiti), riconducibile ad un piano di sostegno agli investimenti produttivi per le aree colpite dal sisma, è stato ottenuto, secondo le risultanze di indagine, mediante l'utilizzo di fatture false riportanti imponibili per oltre 3,8 milioni di euro e 850 mila euro di IVA e facendo ricorso ad altri artifizi e raggiri, quali la mancata tenuta di una contabilità di magazzino.

A completamento del disegno criminoso, per assicurare il profitto dei reati, è stata realizzata l'incorporazione in una società simulata, creata ad hoc, con sede nel Delaware (USA), utilizzata per distrarre le disponibilità patrimoniali delle società italiane incorporate.

Le indagini hanno portato all'esecuzione di un decreto di sequestro preventivo, emesso dal GIP del Tribunale di Fermo su richiesta del Procuratore Europeo, per un importo complessivo di 879.566 euro, che ha permesso di sottoporre a vincolo cautelare disponibilità patrimoniali, conti correnti, terreni, autovetture e immobili in capo ai soggetti indagati ed alle società, inclusa la società del Delaware. Il provvedimento del Gip è stato poi confermato dal Tribunale del riesame di Fermo che si è pronunziato a seguito di ricorso della difesa.

Le investigazioni, che hanno visto l'ausilio anche di militari qualificati "Computer Forensics e Data Analysis" specializzati nell'estrapolazione legale dei dati informatici, hanno appurato che la società fermana, tramite falsa documentazione (fatture e pagamenti), ha simulato l'acquisto complessivo di stampi di alluminio e di macchinari per la produzione di suole di scarpe, in realtà mai avvenuto, per milioni di euro.

Indotta in errore, la Regione Marche, ritenendo veritiera la prima tranche dell'acquisto (1,7 milioni di euro), ha inizialmente concesso (a titolo di SAL) 325mila euro quale contributo pubblico, per metà finanziato con fondi dell'Unione Europea.

L'intervento della Guardia di Finanza ha inoltre scongiurato l'indebita erogazione del restante importo illecitamente richiesto, pari a 525 mila euro, che sarebbe stato concesso su un ulteriore investimento simulato per l'importo a saldo (2,1 milioni di euro).

Il rappresentante legale della società, unitamente all'amministratore di fatto della medesima, sono stati denunciati, in concorso con alcuni fornitori, per truffa aggravata ai danni dello Stato per aver ottenuto illecitamente le predette erogazioni pubbliche.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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