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Guerre tra poveri fermani

12 Febbraio 2020

C’è qualcosa che non funziona nel Fermano. Ed è bene dirlo subito: manca una leadership. Ogni territorio ha il suo chief in commander, non il Fermano. Chi dovrebbe svolgere questo compito? Per molti la Provincia, peccato che nessuno creda in questo ente tranne quando bisogna chiedere del bitume per le buche. Non ci credono neppure i consiglieri, ma perché vi siete fatti eleggere?, che non mettono mai piede in Provincia, lasciando alla sola presidente, e al vice, il compito di gestire un Ente che in realtà è vivo.

Per altri il comune capoluogo. Ma alla fine Fermo pensa di avere già tanti problemi suoi che non si mette di certo a risolvere quelli altrui. Anche perché Fermo è un capoluogo di 36mila abitanti, non certo una metropoli che la stessa porto Sant’Elpidio può ambire a raggiungere.

Non lo fanno le associazioni di categoria, impegnate nella ricerca di associati, in campo economico, di tesserati, quado si parla di sindacati, di non si sa cosa nel campo del turismo. E così, nell’ognuno per la sua strada i comuni fermani, quasi tutti micro, si uniscono in base a simpatie, a progetti estemporanei creati da fondi intercettati, dal bisogno di recuperare un’area del proprio territorio in barba all’altro.

Si spiega così la battaglia quasi surreale sui vigili del fuoco di Amandola. Dove anziché lavorare per consolidare qualcosa di ottenuto con fatica, si decide di picconare la base. Come se ancora non fosse chiaro che è più facile chiudere che aprire. Figuriamoci riaprire. Lo stesso problema emerge quando si parla di strade, con l’incapacità del territorio di dire quale sia la vera priorità. Non ci sarà mai unanimità, ma almeno una maggioranza. Peccato che le assemblee dei sindaci siano ormai qualcosa di leggendario.

Quello che poi, alla fine, dispiace di più è che le divisioni nascano in montagna, a ridosso dei Sibillini. L’area più svantaggiata della provincia dopo il sisma ha perso la sua serenità dividendosi in fazioni. Colpa di Amandola che corre troppo? Beh certo, più facile unire i lenti per sentirsi un corpo unico che avvicinare i veloci. E poi non è che i pompieri si fermano a Garulla.

Come uscirne lo spiega lo scrittore Erri De Luca: “Vengono il tempo e l’occasione, vengono quando due persone si fermano: allora si incontrano”. Ma ho due dubbi: il tempo e l’occasione. Il primo scorre, la seconda chi la crea?

* direttore www.laprovinciadifermo.com - presidente Cronisti Marche - @raffaelevitali facebook/raffaelevitali

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