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Fermo piange Ferracuti, messaggi e aneddoti di un grande preside. Trasatti: un riferimento. Ortenzi: mi ha fatto capire l'anima del Classico

6 Settembre 2023

FERMO - “Dei giorni felici della nostra vita ci accorgiamo solo quando hanno ormai lasciato il posto a giorni infelici”. Le parole di Schopenhauer racchiudono il flusso dei messaggi di cordoglio che studenti, ex allievi, docenti, politici, cittadini comuni hanno dedicato a Piero Ferracuti.

Il presidente del Liceo Classico Annibal Caro è morto ieri, abbracciato dalle sue donne. Perché ne aveva quattro, moglie e tre figlie, il dirigente che viveva per la sua scuola e la sua famiglia.

“Una persona sempre cordiale, sorridente, che amava insegnare e stare a contatto con i giovani. Un punto di riferimento anche per noi amministratori, da sempre. Serio, pacato e concreto, innamorato della sua famiglia. Ci mancherà la sua capacità di rappresentare storia e valore del nostro Liceo Classico attraverso quella grande semplicità e disponibilità di cui era straordinario portatore” è il saluto di Francesco Trasatti, presidente del consiglio comunale di Fermo.

C’è un mix di dolore, di incredulità, di senso di vuoto nei messaggi di cordoglio. Che arrivano da tutte le parti, perché Ferracuti, prima da docente e poi da dirigente, di giovani ne ha davvero formati a centinaia.

Come Pierpaolo Settembri, oggi funzionario europeo, che lo ricorda con un aneddoto: “o contattammo perché a 20 anni dalla maturità ci sarebbe piaciuto organizzare una cena e visitare di nuovo la nostra scuola. Sapevamo che fosse difficile, era il periodo delle vacanze di Natale. Bene, lui non solo la fece aprire ma ci fece organizzare la cena all’interno del Liceo e ci fece trovare sotto il piatto il nostro compito di italiano della Maturità. Un gesto meraviglio”. A riprova che dietro quel suo incedere a volte cupo, si celava in realtà unanime solare e pieno di voglia di condividere il bello con chi lo sapeva apprezzare.

Questo era Ferracuti per gli alunni, ma l’elenco delle frasi sarebbe infinito, come lo scroll che si deve fare andando su Facebook dove i post sono tantissimi. “Un grande fermano, un preside appassionato che ha saputo gestire momenti difficili della città. Persona mite, colta e buona” scrivono il sindaco Calcinaro e l’assessora alla cultura Lanzidei a nome anche dei colleghi. Per loro anche un forte abbraccio a Maria Chiara Leonori, moglie di Ferracuti e direttrice della biblioteca Spezioli.

“Per me è un ricordo chiaro, è stato il primo dirigente che ho incontrato da presidente della Provincia. Mi fece visitare ogni stanza della scuola per farmene comprendere la storia ribadendomi che il classico fuori da quelle mura avrebbe perso la sua anima”. Un ricordo da dirigente dell’Ipsia è quello che regala Paolo Marzialetti, imprenditore e vicepresidente Tessilvari: Ha aperto all’alternanza scuola-lavoro, portando anche il settore del cappello al centro delle attività. Sapeva dialogare, era una persona per bene. Un punto di riferimento, un uomo che si preoccupava davvero del futuro dei suoi giovani”.

I funerali si terranno domani alle 16 nella chiesa di San Domenico, il luogo di fede suo e della famiglia. Non sarà facile, ma la città si stringerà ala dottoressa Leonori e alle sue figlie.

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