FERMO – Renzo Interlenghi è stato l’ultimo a sfidare Paolo Calcinaro al voto. Oggi è il capogruppo di ‘Fermo capoluogo’. Il 2023 che si è appena chiuso gli ha lasciato più d’un dubbio sull’amministrazione.
“Noi, fortunati, festeggiamo il Natale e il Capodanno ripetendoci il mantra di un futuro più sereno, ma come può esserlo quando migliaia di persone, nel mondo, soffrono così tanto? Nell’epoca della globalizzazione dove tutto si condivide, siamo capaci di isolarci e far finta che tutto ciò non esista? Per quanto sia importante la “fermanità” siamo consapevoli di quanto sia irrilevante dinanzi a quanto ci accade intorno?” è l’introduzione politica.
Poi ci sono i fatti. “Si parla id cantieri e avanzo di Bilancio, ma in realtà son cifre irrisorie e ci sono molte opere pubbliche che sulla carta esistono ma che, di fatto, non si è sicuri avranno concreta realizzazione, vedi il Pinqua”.
Quindi, a tre anni da quelle elezioni, Interlenghi è duro: “Dopo otto anni di Calcinaro la tanto amata città di Fermo sconta una riduzione degli abitanti ed è il fanalino di coda, come Provincia, tra le cinque delle Marche in termini di reddito pro capite, occupazione e aumento della disoccupazione”.
E c’è la sanità, “i minimi storici”, che si dovrebbe affrontare in un consiglio comunale aperto “ma non c’è traccia nel calendario della maggioranza”.
Anche sulle strategie macro Interlenghi ha più di un dubbio: “Nascono comitati spontanei in difesa del centro storico, ormai espropriato della sua pizza diventa un luna park con l’energivora pista. E poi si parla tanto di turismo, ma se davvero trainasse non avremmo tante chiusure di negozi, cosa che no caratterizza però solo il centro di Fermo. ci mancano imprese trainanti, non abbiamo più una Sadam o un florido calzaturiero e quindi è difficile garantire presenti costanti”.
Non resta che trovare una uova guida pronta a raccogliere dieci anni di Calcinaro, “anni volenterosi quando insignificanti dal punto di vista politico, siamo diventati la ruota di scorta dei politici ascolani, strategico ed economico. Chi sarà? Il sindaca intanto potrebbe chiarire di chi sono le mani torbide e insicure che vede sulla città. Farebbe bene a chiarire, piuttosto che mettere veti. E a impegnarsi per ridurre le sacche di povertà in città e non solo per cercare un nuovo assetto societario alla Fermana”.
