SANT’ELPIDIO A MARE – Alessio Terrenzi oggi è il presidente del consiglio comunale di Sant’Elpidio a Mare. Un posto che si è conquistato come civico alle ultime elezioni. Ma un pezzo del suo cuore, inutile negarlo, è rimasto dentro il mondo del Pd. Da cui però se ne è andato da tempo e così, in questa fase ‘rivoluzionaria’ non può fare a meno di intervenire. Stimolato anche dall’intervista che il senatore Verducci ci ha rilasciato dopo le primarie.
“A distanza di 10 anni dalla mia fuoriuscita leggo un'analisi sullo stato del PD che ricalca esattamente le mie posizioni quando allora facente parte di una nuova generazione che si approcciava alla politica, chiedevo di avviare un processo serio di autoanalisi e rinnovamento che ovviamente non sottintendeva la “cacciata” di nessuno. Con 10 anni di ritardo si scopre, dopo aver perso elettoralmente tutto il possibile e l'impossibile, che forse le stesse persone che hanno amministrato il partito per un trentennio erano abbarbicate sulle loro posizioni creando un immobilismo che ha allontanato il partito dalla parte più fragile della società” sottolinea Terrenzi.
Che poi aggiunge: “un partito bloccato da concezioni patronali che non permettevano l'ingresso di nuovi volti. La città di Sant'Elpidio a Mare è stata l'emblema di questa disfatta, già nel 2012 quando chiesi le primarie per candidarmi e mi furono negate. E così nel 2022 quando di nuovo la scelta della candidatura (Fabiano Alessandrini, ndr) di questo partito decisamente non è arrivata dalla base”.
Ma se il concetto espresso dal Verducci è giusto, Terrenzi una domanda se la pone: “Come mai il senatore si è accorto solo oggi di questa situazione disastrosa? Proprio lui che ha sostenuto nella mia città il big che per 30 anni è stato parte integrante dell'apparato di partito ricoprendo tutti i ruoli, ma distante dalla pancia della città” conclude amareggiato ribadendo che ormai “ogni forma di recupero della mia generazione di ‘ex giovani’ è perduta”.
