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Sperotto, il guerriero della Fermana: "Il Recchioni pieno? Mi ha dato grande carica. La nostra forza sono il gruppo e la società"

1 Dicembre 2021

FERMO – Nicolò Sperotto è il guerriero a cui è difficile rinunciare. Terzino, centrale, dove lo metti gioca. E la Fermana ne trae solo vantaggi.

Sperotto, ma a lei piace più giocare a tre?

“Mi adatto a qualsiasi posizione dove il mister mi impiega. Poi ci son partite cche vanno bene come domenica e questo conta”.

Molti sacrifici nell’ultimo periodo, come sta il piede?

“Lavorando con Walter Costi ho recuperato per giocare senza dolore. Anche se mi sono dovuto gestire per un po’ di tempo, lavorando magari di più in piscina per non caricare. Mi sento bene e quando giochi senza dolore puoi dare tutto”.

Sperotto, la testa è più leggera?

“Dopo una vittoria di questo tipo vola, morale alto perché abbiamo ribaltato la prestazione di Cesena”.

Soddisfatti per il 3-0, ma piedi ben saldi per terra.

“Il mister ce lo ha detto subito. Classifica corta, ma siamo dietro. Tra l’altro ora ci aspettano una serie di gare complicate da affrontare. Sempre bene stare concentrati”.

Vecchia guardia, cosa significa dentro lo spogliatoio?

“Questa squadra è la mia seconda casa. Se devo a volte sacrificarmi lo faccio volentieri, il gruppo è moto affiatato e chi gioca gioca, non ci sono tensioni. L’io deve stare sotto il gruppo”.

Cosa rende il ‘gruppo’ il fattore chiave a Fermo?

“La base è la società forte che dà una metodologia di lavoro importante su quello. I vecchi quindi sanno che devono accogliere i nuovi e renderli parte del mondo gialloblù”.

Prossima sfida con la Reggiana, sempre bello ritrovare quella maglia?

“E’ stato il mio primo anno da professionista. Mi ero trovato benissimo e con diverse presenze. Era un mondo nuovo. Si torna con piacere in quello stadio. Affronteremo una big, quindi ci prepareremo al meglio. Hanno un grande attacco e ritroviamo Neglia, che se giocherà sappiamo quello che può fare. Ma in realtà sono molto completi”.

Con Neglia dialogate?

“Ci saluteremo in campo e proveremo a fermarlo. Ha una grande tecnica ed è molto intelligente dal punto di vista calcistico. Almeno lo consociamo, ma lo stesso vale per lui”.

Fermana in trasferta un po’ debole, si può vincere al Mapei Stadium anche senza lo squalificato Luca Cognigni?

“Fare punti a Reggio Emilia è complicato, lo sappiamo bene. Abbiamo vinto ad Ancona, i nostri tre punti in trasferta e per me è stato emozionante, ci tornavo a distanza di 15 anni, quando ci giocai alle giovanili. E vincere davanti a quel pubblico è stato unico. Di certo daremo tutto anche a Reggio”

Tornando indietro, che effetto ha fatto giocare davanti a un Recchioni così pieno?

“Quando sono uscito dagli spogliatoi mi sono sentito ancora più felice. È bello avere tanti tifosi sugli spalti, speriamo che il trend sia questo. Di certo dipende anche da noi”.

Premio per il miglior portiere è andato a Donnarumma, ma quanto è importante avere Ginestra?

“Un fattore chiave. In primis per la personalità. A 43 anni avere ancora un rendimento di quel tipo è solo da complimenti. Ci dà una mano, tiene belli accesi tutti quanti, si fa sentire”.

Rodio gioca dalla sua parte, che impressione?

“Giovane, tanto tempo per poter migliorare. Ogni giocatore che arriva e porta qualità per me è uno stimolo. Tutti vogliamo giocare, la concorrenza non è mai un problema, l’importante è dare il meglio”.

Cinque anni, quattro numeri di maglia. Poi il ritorno al 30. Perché?

“Il 30 è la mia data di nascita. Gli altri numeri sono sempre stato frutto di casualità. Non sono uno scaramantico”.

r.vit.

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