FERMO – “Nella nostra area mancano importanti servizi di diagnostica: anatomia patologica- molecolare istochimica, PET, radiologia interventistica e specialità importanti come Pneumologia e
Ematologia; inoltre le attese sono lunghe per interventi di chirurgia. Il reparto oncologia è senza posti letto dedicati con attese lunghe per la presa in carico ed a volte interruzione della attività ambulatoriale”. Questa la visione di Paolo Nicolai, consigliere comunale del Pd che il giorno dopo ha provato a tirare le somme, stimolando poi anche il partito a prendere una posizione ufficiale.
Quella che il segretario Alessandro Iagatti riassume così: “Il documento approvato in consiglio comunale presenta sette punti cardine dai quali partire per ridare dignità alla sanità fermana e recuperare il gap creatosi con le altre province (leggi). Ma non bastano macchinari e strutture, come dicono i sindacati serve un consistente reclutamento di nuovo personale medico e socio-sanitario, sia per permettere turni e condizioni di lavoro dignitose e sia per consentire l’avvio di quei servizi sul territorio tanto promessi”.
I Dem il documento lo porteranno in Regione, e questo è certo. “Se il presidente Acquaroli non lo appoggerà, così come preannunciato, si dovrà assumere tutta la responsabilità politica e sociale dello smantellamento del servizio sanitario pubblico”. Di certo non si fermerà Cesetti che chiederà “la firma dei Consiglieri regionali di maggioranza ai quali sono pronto anche a lasciare l'onore della prima firma. E questa iniziativa non è propaganda, ma un far seguire alle parole i fatti”.
Per i due capogruppo, Vallasciani del Pd e Interlenghi di Fermo Futura, “l’incontro è stato un passo avanti, ma preoccupa ancora di più è la mancata assicurazione sui fondi che invece necessiteranno per attrezzare il nuovo ospedale e sui tempi di messa a regime dello stesso. E poi, i cittadini sono stanchi di ricevere promesse che non saranno mai mantenute. Questa maggioranza si dimostra ottusa nei confronti dei cittadini che hanno la sola colpa di ammalarsi troppo e di andare troppo spesso al pronto soccorso”.
