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Nuova giunta, vecchia storia: una sola donna. Bora: "Acquaroli continua a non rispettare la parità di genere"

21 Ottobre 2022

ANCONA – Bocciato. Manuela Bora, ex assessora oggi consigliera Dem, critica le scelte di Francesco Acquaroli in merito al rimpasto di Giunta. “Una sostituzione degli ‘scappati’ a Roma molto deludente”.

Su un punto in particolare: “Incredibile la pervicacia con la quale il Presidente continua ostinatamente a disattendere il principio della parità di genere nella composizione della Giunta. Nonostante sia pendente un ricorso al Consiglio di Stato relativo alla scelta di nominare una sola assessora donna sui 6 totali, ora che con la “fuga” di Castelli e Carloni aveva l’opportunità di riequilibrare inserendo più donne, ha deciso di mantenere l’assetto 5 uomini – 1 donna, mantenendo peraltro le medesime deleghe”.

Ma non basta, perché anche sulla donna scelta poteva fare meglio. “Chiara Biondi si è già in passato caratterizzata per una dichiarata ostilità al recepimento delle Linee Guida del Ministero della Salute in materia di aborto farmacologico, limitando così la facoltà di scelta delle donne. Non certo un bel biglietto da visita per chi dovrebbe tutelare e promuovere le pari opportunità”.

Critiche anche per Brandoni tacciato di poco ambientalismo. “La Giunta si allontana così dal mondo ambientalista, dai giovani che scendono nelle piazze chiedendo più sostenibilità, più rispetto per la natura, più attenzione al contrasto ai cambiamenti climatici”.

Tornando al tema della parità, la consigliera sottolinea come già martedì in Consiglio si sia persa un’occasione “per dotare anche le Marche di una legge incardinata sul principio che vede nella parità di genere, nelle pari opportunità e nelle pari dignità, i presupposti fondamentali per la tutela dei diritti umani, il funzionamento della democrazia e il buon governo”.

Per la Dem sarebbe stato un segno importante, ma la maggioranza ha deciso di rimandare tutto in commissione per approfondimenti. “Una scusa poco credibile, se si considera che il testo, depositato il 30 giugno 2021 a mia prima firma, in oltre un anno è stato volutamente ignorato dal presidente della I commissione Renzo Marinelli, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni affinché iniziasse il percorso per la sua approvazione.

L'obiettivo di questa legge - spiega Bora - è andare oltre il concetto stesso di pari opportunità, affinché possa essere riconosciuta alle donne, così come agli uomini, la stessa dignità riguardo alle condizioni materiali di vita. I 46 articoli che la compongono, infatti, riguardano temi che toccano quotidianamente il rapporto tra i sessi: dal sistema della rappresentanza a quello della salute e del benessere femminile, che investe strettamente anche i problemi legati alla medicina di genere, dalla prevenzione dei fenomeni di violenza alla conciliazione e condivisione delle responsabilità sociali e di cura al fine di migliorare la qualità della vita e il riequilibrio dei ruoli assunti dagli uomini e dalle donne nell'organizzazione del lavoro, della società e della vita familiare. Senza dimenticare la parità salariale, che nella nostra regione rappresenta ancora oggi una questione insoluta e molto attuale”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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