di Francesca Pasquali
FERMO - Niente più nuvoloni dietro alle auto che passano. E niente più polvere alle finestre dei bungalow. La strada di fianco al centro vacanze Spinnaker, finalmente, è stata depolverizzata. Se n’è occupato il campeggio, grazie a un accordo col Comune.
I circa 30mila euro di lavori sui 400 metri di strada, compresi i dossi che devono essere messi, saranno scorporati dall’affitto che il Comune pagherà al campeggio per l’area cani. Un passo indietro. Lo Spinnaker ha un’area verde attrezzata per i cani, di circa ottomila metri quadrati, data in concessione al Comune. La concessione, che era annuale, grazie al nuovo accordo, adesso durerà dieci anni. E il Comune anticiperà il pagamento dell’affitto. Nell’area cani possono, quindi, entrare quadrupedi e proprietari non solo ospiti del campeggio.
Un’operazione a costo zero, di fatto, per lo Spinnaker. Che, attraverso il titolare Andrea Recchioni, si dice «soddisfatto per aver risolto una questione che si protraeva da molti anni». «Forse il primo esempio virtuoso tra pubblico e privato. Mi auguro che si vada avanti in questa direzione, perché di cose da fare ce ne sono tante», aggiunge Recchioni che, in questi giorni, ospita 1.700 vacanzieri.
A ridosso della spiaggia del centro vacanze, passa la nuova pista ciclabile: 700 metri da completare con il ponte che collegherà Marina Palmense e Porto San Giorgio e che, il prossimo anno, proseguirà per un chilometro verso Marina Palmense. Chiusa alle auto, avrà una corsia dedicata ai mezzi d'emergenza. L’altra questione aperta è quella dell’area naturalistica. Il Comune ha preparato un progetto che, un paio di mesi fa, ha passato il vaglio della Consulta dell’ambiente. Sono partiti i contatti con la Regione, ma potrebbe nascere qualche problema.
«Sui 17 ettari dell’ex campo di volo – spiega l’assessore all’Ambiente, Alessandro Ciarrocchi – stiamo cercando di creare un’area Natura 2000, con sentieri, laghetti, punti di osservazione e un’importantissima piantumazione, ma la dimensione dell’area potrebbe penalizzarci». Per avere il riconoscimento, l’area dovrebbe essere più grande. Altrimenti, niente finanziamenti.
Il Comune sta provando a risolvere l’impasse, anche perché «è passato troppo tempo». L’alternativa è che, a finanziaria la nascita del progetto, sia il Comune, con l’aiuto dei privati. Si dice pronto, Recchioni. «500mila euro, alla fine, si trovano», spiega. Ma basterebbero solo per sistemare l’area. Tra viabilità, infrastrutture e servizi, il prezzo lieviterebbe. Ma il Comune non vuole tornare indietro. «Non è pensabile un cambio di destinazione d’uso», assicura Ciarrocchi. Della stessa idea il vicesindaco, Mauro Torresi.
