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La rinascita della Fermana in poche mosse. Antonioli: "Ho ritrovato il gruppo. Ora sappiamo di poter giocare contro chiunque"

31 Ottobre 2020

FERMO – E’ carico mister Mauro Antonioli, la sua Fermana domani alle 15 è pronta per il Carpi, la squadra dei tanti ex.

Una settimana iniziata con una classifica rassicurante.

“Abbiamo lavorato meglio. Ma non solo per la classifica, abbiamo ritrovato la squadra, prima non potevo essere soddisfatto e contento, mancava qualcosa. Non sotto il profilo tecnico e tattico, il gruppo doveva crescere e ora ho una squadra. Non dimentichiamo che il ritardo di arrivo dei giocatori ha influito”.

C’è stato un salto di qualità nelle relazioni interne?

“Mi aveva preoccupato Perugia, non avevo visto né reazione né cattiveria. Quando giochi contro una big bisogna reagire. Poi chiaro che le responsabilità me le prendo, perché forse bisogna anche far capire il peso di ogni giornata. Questa squadra ha delle caratteristiche, dalla corsa all’intensità, se le ritroviamo c’è la Fermana”.

Svolta con i senatori in panchina?

“Non è tanto nel cambio degli uomini, ma proprio nel modo di rapportarsi in campo e fuori. È scattata la molla, eravamo al bivio e non siamo affogati. Che il gruppo cresca lo si vede anche nel dopo gara. Ora dobbiamo sfruttare il momento positivo”.

È intervenuta la società dopo Perugia?

“Non un intervento mirato, ci è sempre vicina. Già dopo Padova la vicinanza non era mancata. Ma non è questo quello che ti fa scattare la testa, che cambia il modo di allenarsi e di scendere in campo”.

Lato tecnico?

“Qualcuno che pensava che non avrebbe mai giocato, invece ha avuto la sua chance e ha dimostrato che può essere parte del progetto”.

Regola non scritta: senza risultati il primo a pagare è il mister. Temeva?

“Ci sta che fossi in discussione. Ma quando uno cambia il tecnico, va considerato anche il comportamento della squadra. Se con il Gubbio avessimo ripetuto la sfida di Perugia, avrei capito la società e il suo cambio”.

Per vincere con l’Imolese, anche la scelta di non far giocare i tre Under.

“La società non mi ha imposto i tre Under, loro si devono meritare il posto in campo”.

La mancanza di serenità iniziale è anche negli episodi, tra espulsioni e rigori causati?

“Tra l’altro rigori che ci stavano tutti, quindi non c’è da recriminare. Forse un po’ di tensione. Il lavoro psicologico ora viene meno, è superato. Bisogna migliorare tecnicamente e nelle scelte. Bisogna fare attenzione”.

Capitan Comotto come sta?

“Fiducia della società e mia. Non c’è un problema suo, è un discorso fisico con un problema all’anca. Deve ritrovare la tranquillità. La vecchia guardia è punto fermo, chiaro che se la squadra va bene non c’è il cambio senza motivazioni. Ognuno deve meritarsi il posto”.

E ora il Carpi, squadra giovane che ha fatto bei risultati. Forti?

“13 punti, tanti giovani e figure importanti incluso il capocannoniere del campionato. Ma se manterremo lo spirito ce la giocheremo e cercheremo di girare gli episodi dalla nostra parte”.

r.vit.

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