FERMO – L’incidente mortale in A14, proprio all’ingresso di una delle famigerate gallerie interessata da anni di lavori, ma non c’era alcun cantiere questa mattina in quel tratto, ha provocato una serie di reazioni anche politiche. Oltre a quelle economiche (leggi).
Tre onorevoli, due i carica e una ex, hanno duramente attaccato il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini. "Indigna vedere il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, pensare al suo giocattolo nuovo, ovvero il Ponte sullo Stretto e non ai tanti punti critici della viabilità Italiana, tra cui il tratto Adriatico. Noi avevamo avviato il lavoro, governo e Regioni, anziché gloriarsi di proclami, si dia da fare per portarlo a termine", sostiene Giorgio Fede, componente commissione infrastrutture alla camera che rivendica di aver finalizzato lo studio di fattibilità quando i 5 Stelle erano al Governo.
Poi Alessia Morani, ex onorevole del Pd oggi componente della direzione del Partito democratico: “una tragedia annunciata. I lavori di adeguamento vanno avanti ormai da quattro anni, con evidenti impatti sulla viabilità e sulla sicurezza. Sarebbe meglio che il ministro Salvini, sempre pronto a tagliare nastri, invece di preoccuparsi di opere come il Ponte sullo stretto si occupasse di questo tratto di autostrada".
Sotto accusa anche la Regione “che in 42 mesi non ha fatto nulla” ribadiscono. Aggiunge poi Giulio Sottanelli, Azione: “Nell'immobilismo del Mit, l’A14 si conferma una delle arterie più pericolose d'Italia. L’A14 è una trappola per gli automobilisti, soprattutto nel tratto tra Abruzzo e Marche. Una situazione denunciata più volte, con tanto di formale richiesta di intervento al ministro Salvini, perché è incomprensibile che non si riescano a ultimare lavori iniziati ormai quasi dieci anni fa. Quanti altri incidenti, quante altre vittime ci vorranno prima che il ministro Salvini faccia qualcosa?”.
