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Il Fai adotta per un giorno Monte San Pietrangeli: cittadini ciceroni di turisti e appassionati

24 Settembre 2021

di Francesca Pasquali

FERMO - Antichi, preziosi e pesanti antifonari. Fontane e leggende. Chiese e parole. Ma soprattutto persone. Quelle che i posti li vivono. E, vivendoli, li conoscono meglio di tutti. Non ci saranno i consueti “ciceroni” a guidare i visitatori tra le bellezze di Monte San Pietrangeli.

A raccontare storie e leggende, aneddoti e segreti, saranno gli abitanti del paese. Lo faranno domenica 26 settembre, da mattina a sera. Perché il Comune è entrato nella rete delle “Marche fantastiche” del Fai, il calendario di eventi alla scoperta dei gioielli meno noti, visto che «anche i più piccoli sono portatori di risorse economiche, umane, culturali e ambientali degne di città di respiro internazionale», spiega la capo delegazione del Fai di Fermo, Rossella Falzetta.

«Continuando a dire che piccolo è bello, ma così ridimensioniamo l'importanza di questi posti» aggiunge. E invita le attività commerciali a restare aperte, «per vivere insieme questa giornata di festa». Che comincia alle 10 e va avanti fino alle 22. Per partecipare agli eventi al chiuso bisogna prenotare. Il Green pass serve nei posti chiusi e dove ci potrebbero essere tante persone in poco spazio, anche all'aperto. Non serve, invece, per camminare nel borgo. Ma è meglio averlo per vivere appieno le tante iniziative in programma.

Dalla visita alla chiesetta della Madonna Desolata («una vera scoperta», per Falzetta) alle opere di Oscar Marziali, pittore del secolo scorso, poco noto in patria, molto apprezzato in Sudamerica. Dai racconti sul burbero e paranoico reverendo conte don Antolini agli antifonari. Libri di chiesa, scritti tra il 1200 e il 1300, ritrovati per caso sotto il soffitto della parrocchia. Con rilegature e costole in legno, che pesano anche trenta chili. Si usavano per la messa, che era cantata. Sul retro hanno degli spartiti che il consigliere comunale Marco Pazzelli riporterà in vita.

«Il turismo finora, è stata la Cenerentola del nostro Comune. Se i cittadini non sono interessati, è difficile organizzare eventi. Ma, in questo caso, vedo un grande interesse», spiega l'amministratore. E invita gli altri comuni «a lavorare più strettamente a una rete di sistema turistico, che sarebbe un bene non solo per i singoli comuni, ma per l'intero territorio».

È d'accordo il sindaco Paolo Casenove. «Fare sistema è l'unico modo per esprimere le bellezze che abbiamo», dice. Una giornata diversa dalle altre, più «umana». Senza lezioni e spiegazioni storiche. Con un programma «ampio e trasversale, intriso della passione che le persone del posto hanno e che traccia la storia del paese tra presente, passato e futuro», fa sapere il capo gruppo Giovani del Fai fermano, Nicola Fenni.

«Quando il Fai arriva in un Comune – chiosa il vicepresidente della Provincia, Stefano Pompozzi – non lascia nulla al caso. È un mantello di qualità che si posa a 360 gradi su quella realtà e che, ogni tanto, accende la luce su uno dei quaranta pezzi che compongono il bellissimo puzzle della provincia».

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