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Il basket di Sacchetti ora è possibile: Foreman nuovo play di Pesaro. Per il coach quintetto Usa con panchina italiana di qualità

15 Febbraio 2024

PESARO – Coach Meo Sacchetti ora ha la squadra che voleva. Magari non quella che avrebbe costruito mesi fa, ma di certo gli è stata adattata come meglio non si poteva. Dopo McDuffie, ala grande che gioca da piccola con la caratteristica di essere veloce e saltare molto, all’allenatore serviva una pedina fondamentale: il play veloce che ama tirare.

Prepararsi a una Carpegna Prosciutto da azioni in quindici secondi, perché Justin Wright Foreman non può giocare a difesa schierata, situazione che trasformerebbe il suo punto di forza, la piccola dimensione e le gambe veloci, in un limite. Ha firmato, è già su un volo che dal Messico, dove stava giocando, lo porterà a Pesaro.

Diversamente dal compagno che l’ha anticipato, ha tutto il tempo per entrare in ritmo, conoscere compagni e schemi, perché i tifosi potranno ammirarne le giocate il 3 marzo, quando alla Vitrifrigo Arena scende in campo la capolista germani Brescia.

La dirigenza, supportata dal consorzio, ha compiuto l’ennesimo sforzo per cercare di non trasformare una travagliata stagione in un dramma. perché sarà pur vero come ha detto il presidente Ario Costa che la retrocessione fa parte del basket, ma nessuno a Pesato ha intenzione di provarne l’esperienza.

Ad aiutare la mossa di mercato è arrivato Egidijus Mockevicius, un giocatore d’altri tempi. È arrivato, si è messo a disposizione, non ha battuto ciglio di fronte alla panchina in cui l’aveva relegato Sacchetti, ha trovato una alternativa, ha salutato tutti rescindendo il contratto, addirittura pagando una penale. In un colpo solo, uno stipendio in meno da lavorare e qualche migliaia di euro in omaggio.

Fuori uno straniero, ecco l’uomo che serviva. Si spera. Già dopo due partite si era capito che il roster non fosse adatto a Sacchetti e al suo gioco. Purtroppo non è un coach che si adatta a quello che ha. Come cambia ora la Carpegna Prosciutto? Il quintetto sarà, salvo colpi di scena, totalmente americano. Bamforth e Bluiett incarnano il gioco di Sacchetti, sono due che amano prendere il pallone e tirare, anche senza palleggiare. Foreman è un funambolo che prima di pensare all’assist prova a fare canestro. A McDuffie e Ford il compito di fare bene anche vicino al ferro.

C’è poi la panchina, completamente tricolore che offrirà al coach dei cambi tattici radicali. Perché mettendo insieme Cinciarini e Totè potrà dare al gioco raziocinio e giocate al limite dei 24 secondi. Ma non solo, perché il coach potrebbe trovare un grande alleato in Visconti, che del corri e tira può essere il miglior esempio tricolore. Ma deve giocare. Infine, Tambone e Mazzola, con il secondo che tecnicamente avrà più minuti di Totè se ritroverà il suo tiro da fuori.

Basterà per salvare la squadra? Fare di più e meglio, con le risorse a disposizione, è quasi impossibile. Anche perché Foreman, un vero giramondo, ha davvero punti nelle mani, ed è quello di cui la VL ha bisogno. Gli equilibri, dentro e fuori dal campo, li dovrà trovare il coach. Più di così, per rendergli la squadra ‘alla Sacchetti’ Costa e company non potevano fare.

Raffaele Vitali

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