SERVIGLIANO – Il titolo è stimolante, la ‘pedagogia del desiderio’. Un percorso che mira a riflettere sul come stimolare i giovani all’apprendimento, al migliorarsi. “Il tutto spiega Domenico Baratto, presidente di Wega, impresa sociale specializzata nella formazione - facendo leva sulla curiosità, assecondando gli interessi, rendendoli parte attiva della costruzione della propria formazione, umana e culturale”.
I consigli su come porsi arriveranno mercoledì, dalle 1830, durante l’incontro a Servigliano con il filosofo Alessandro Pertosa. Il sindaco Marco Rotoni ha meso a disposizione i giardini dell’ex ospedale Regina Margherita per l’appuntamento dedicato a insegnanti, genitori, educatori e a tutti coloro che si relazionano con il mondo della scuola e attività formative.
“Per noi – prosegue il presidente – è l’appuntamento finale del progetto “Didattica orientativa e digitale provincia di Fermo” guidato dall’Isc di Falerone e un’occasione per riflettere su alcune delle strategie più adatte per svolgere un ruolo orientativo durante il percorso di crescita dei più giovani: un orientamento inteso prima di tutto verso la vita, centrato sulla persona e sulla sua evoluzione”.
All’incontro parteciperanno Patrizia Tirabasso, dirigente dell’Isc Falerone, Federico Tordelli, coordinatore del progetto, Domenico Baratto presidente di Wega impresa sociale e Pertosa che anticipa alcuni concetti: “Sapere, dal latino sàpere, vuol dire dare sapore alle cose. Trovare il loro senso consiste nello stabilire un rapporto, una direzione. L’insegnante, quando educa, non fa altro che questo. Indica una strada, propone una via sulla quale, passo dopo passo, docente e discenti camminano, contaminandosi reciprocamente. La meta è il sapere infinito, che accende il desiderio, e questo è lo scarto che consente il movimento.
È la mancanza che muove, è la scintilla che accende il cuore dei giovani e li spinge a indagare, domandare, conoscere. La scuola deve ripensarsi proprio in questo senso. Non più come luogo dove somministrare nozioni, bensì spazio relazionale e vitale in cui i saperi vivono di scintille e poesia”. L’ingresso è libero.