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Gas, la strategia dell'Italia per non dipendere dalla Russia. Dall'Algeria al biometano, dovranno produrre di più gli impianti nelle Marche

12 Aprile 2022

FERMO – Mentre continuano ad arrivare bollette monstre dentro case e aziende, con una media di raddoppio dei costi, l'Italia sta correndo per diversificare le fonti di fornitura del gas.

L'obiettivo è, entro l'inverno, riempire gli stoccaggi di 12 miliardi di metri cubi (più 4 di emergenza) per far fronte ai mesi freddi e il prima possibile, nell'arco di due-tre anni, liberarsi della dipendenza dalla Russia, che vale il 38% dei consumi italiani.

GASDOTTI

Il punto di partenza sono i cinque gasdotti che raggiungono l'Italia a Mazara del Vallo, in Sicilia (Transmed), a Melendugno, in Puglia (Tap), a Gela, in Sicilia (Greenstream), a Passo Greis, in Piemonte (Transitgas) e a Tarvisio, in Friuli (il Tag, da cui arriva il gas russo attraverso l'Ucraina).

ALGERIA

L'accordo con l'Algeria, che è il secondo fornitore italiano dopo la Russia, è la vera novità. Pian piano la fornitura raggiungerà i 9 miliardi di metri cubi, ma non prima di due anni.

AZERBAIGIAN

Si punta a raddoppiare il flusso, modificando il tap per permettere un flusso fino a 20 miliardi di metri cubi, ma servono almeno 4 anni –

IL GNL

In particolare da Qatar, che è il primo fornitore in Italia di gas naturale liquefatto (gnl) ed Egitto si prevede possano arrivare con Eni 3 miliardi di metri cubi aggiuntivi nel 2022 e 5 miliardi nel 2023, altri 5 miliardi giungerebbero dal Congo nel 2023-2024. Nuovi flussi aggiuntivi sarebbero dagli Stati Uniti, come ha promesso il presidente Joe Biden all'UE.

NUOVI RIGASSIFICATORI

Sono tre gli impianti in Italia: Panigaglia, al largo di Rovigo e Livorno. Snam sta trattando per altre due strutture galleggianti. E una nave sarà operativa entro un anno, conferma il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Verrà posizionata o nelal zona di Piombino o nell’alto Adriatico.

PRODUZIONE NAZIONALE

Ecco l’aspetto che tocca le Marche. Andrà aumentata la produzione nazionale di 2,2 miliardi di metri cubi nelle aree di Cassiopea, Canale di Sicilia e Marche, per destinarla in primis ad aziende energivore e pmi.

RINNOVABILI

Come risposta strutturale, invece, nuovi progetti rinnovabili fino a 8 GW l'anno potrebbero portare a un risparmio di 3 miliardi di metri cubi di gas naturale. Ma serve tempo per adeguare l rete e creare nuovi impianti. Un esempio, dal biometano c'è un potenziale di risparmio di circa 2,5 metri cubi.

@raffaelevitali

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