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Final Eight, la Coppa si apre con Burns, Treier e l'abbraccio tra il mago Danesi e Boccolini. Milano passeggia, Brescia suda e vince

16 Febbraio 2022

di Raffaele Vitali

FERMO – Quando vedi correre per il campo Burns o tirare da tre punti Treier, la serie A al Fermano manca sempre di più. C’era una volta Montegranaro, che fosse Sutor o Poderosa, impegnata a dare spettacolo al massimo livello. Oggi, Milano, Brescia, Sassari e company bisogna guardarle in tv, non potendo vivere con i colori gialloblù le Final Eight di Coppa Italia da protagonisti.

E dire che la Sutor ne ha giocate, stupendo anche tutti con iniziative collaterali innovative, ad Avellino ci fu una vetrina in pieno centro per i calzaturieri veregrensi. L’abbraccio da Giustino Danesi, il mago della Sutor di Pillastrini, e Matteo Boccolini, il sangiorgese parte del miracolo Sassari, due dei migliori preparatori atletici italiani, apre la partita tra Milano e Dinamo.

Che dura due quarti, forse anche più del previsto visto che i sardi sono arrivati stanchi e acciaccati. E che dovesse durare di meno lo dimostra come Messina ha trattato i suoi giocatori dopo ogni errore (88-68 il finale).

Kaspar Treier è da anni considerato un talento. Il suo problema resta sempre lo stesso, ci ha provato anche Cesare Pancotto, uno che di miracoli come coach ne ha fatti, ma niente, i piedi dell’ala restano lenti. La mano è educata, tanto che si presenta con due triple, ma continua a giocare come una guardia non riuscendo a sfruttare il suo potenziale fisico. Quello che invece continua a essere, da più di dieci anni, il valore aggiunto di Burns. Corre, salta, muove le sue braccia muscolose, poi, magari sbaglia anche un appoggio in contropiede, ma di certo ce la mette tutta.

La prima giornata di Coppa, sul nuovo parquet della Vitrifrigo Arena, si chiude con gli italiani protagonisti, è il bello di Brescia e Trento, e la certezza che le triple di Della Valle che valgono più delle giocate di Flaccadori (73-78). Una buona affluenza di pubblico, ma per animare un palasport così grande serve più spettacolo. Ci prova la mascotte Atomic, ma da sola senza corpo di ballo si perde nell’immensità. E anche il modello Nba delle telecamere che inquadrano i tifosi deve ancora decollare, nonostante l’impegno dello speaker.

Tra ‘dance cam ed emoji cam’, il pubblico mascherato non ha poi tutta questa voglia di ballare, anche se la seconda partita è decisamente più coinvolgente. Per fortuna l’arrivo dei tifosi di Brescia, che portano ritmo, bandiere, tamburi, fischi e applausi. Domani si prosegue con Derthona contro Trieste e Bologna contro Brindisi.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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