FERMO – Se ci fosse ancora tra noi Pirandello, quanto si divertirebbe. L'inconoscibilità del reale, di cui ognuno può dare una propria interpretazione che può non coincidere con quella degli altri è quanto mai attuale parlando delle elezioni del nuovo presidente della Provincia.
Tutto deciso e tutti compatti con Mauro Ferranti? Forse solo sulla carta. Perché c’è chi non ha gradito. Il faro si è acceso su Fratelli d’Italia e il suo leader Andrea Putzu, ma non è che nel mondo del centrosinistra regni poi la pace. E forse anche per questo si spiega la frettolosa convergenza sul sindaco di Montappone trovata dal quartetto Lucentini (Lega), Alessandrini (Pd), Marcozzi (Forza Italia) e Rotoni (Civici).
La fotografia dello stato attuale di non unità è arrivata ieri pomeriggio quando in contemporanea, a distanza di 30minuti una dall’altra, si sono tenute due riunioni. La prima l’ha convocata Andrea Putzu in Valdaso, ovvero in quella terra che si sente di nuovo dimenticata dai grandi partiti; la seconda invece si teneva nella sede del Pd, convocata dal segretario del Pd, Fabiano Alessandrini.
A far più rumore è quella della Valdaso, che in pochi minuti si è trasformata nel vero momento ‘civico’ che va oltre Fratelli d’Italia. Al tavolo, infatti, anche figure di riferimento e Dem, o quantomeno di centrosinistra, come Giuliana Porrà, Meri Marziali, Gabriele Cannella e Giuseppe Taffetani. Con loro, indispettiti per non essere stati coinvolti durante la scelta del candidato (ma le trattative non si fanno mai in tanti, ndr), Falerone, Rapagnano, Monte Giberto, Ponzano, Pedaso, Petritoli e altri. Tra i ‘contattati’ anche il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro. Che insieme a Putzu è quello che si è trovato pronto il pacchetto ‘Ferranti’.
Improvvisamente si è riacceso il piano della lista dei sindaci e solo sindaci. A supporto di Montappone? Potrebbe essere, ma non è da escludere che convergano di nuovo su Calcinaro, che si è detto attratto dall’idea della lista civica, che tale sarebbe con un mix di FdI e Pd, oltre a chi non si è mai schierato ma ha pensato solo ad amministrare. In questo modo potrebbe pure essere il candidato alternativo ai partiti, come da sempre ribadisce di sentirsi.
Lo aveva già capito Ferranti che qualcosa non tornava, dopo la sua incoronazione. Tanto da prendersi dei giorni per parlare con le varie parti e comprendere davvero chi si sente dentro la squadra. Di per se avere più liste non sarebbe un problema, anche se è curiosa la questione che da un lato ci sarebbe il civismo e dall’altro Lega, Pd, FI e area Rotoni.
Raffaele Vitali
