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Calcinaro, Putzu e gli amici del Verde Mare: il cordoglio del Fermano per la scomparsa di Chiesa

16 Aprile 2021

di Francesca Pasquali

FERMO - «I soci e i dipendenti del Camping Verde Mare con gratitudine ricordano l'entusiasmo, la dedizione e la competenza di Felice Chiesa ed esprimono commossi le condoglianze ai figli e ai nipoti». Poche parole, affidate ai social, che a stento celano il dolore per la morte dell’imprenditore, scomparso questa mattina.

Ricordi commossi affollano le bacheche virtuali, in queste ore. Amici, conoscenti, clienti affezionati, ma anche chi Chiesa l’aveva incrociato solo qualche volta. Parole delicate, di ringraziamento. Di chi al Verde Mare c’è cresciuto, estate dopo estate. Di chi ha apprezzato la dedizione e il coraggio dell’uomo che ha difeso in tribunale il lavoro di una vita.

«È difficile scrivere qualcosa in questo momento, perché se n'è andato un grande amico, un punto di riferimento. Sarà difficile non trovarti all'ingresso al nostro arrivo. Sarà tutto molto strano perché è difficile pensare al Verde Mare senza di te», scrive un cliente del camping di Marina Palmense.

«Sei stato un uomo tenace, grintoso, ma sempre con il sorriso. Questo ha fatto di te un esempio da seguire. Sei stato una figura e una voce illustre non solo per il Fermano ma, per l'intera regione, pioniere di un turismo ancora sconosciuto. Ho ancora ben impressa l'immagine del tuo urlo di gioia quando è arrivata l'assoluzione del processo. Sei stato ripagato giustamente per tutto il male che ti hanno fatto e questo ha fatto di te un uomo ancora prima di un imprenditore», le parole di un altro.

 Il Fermano ricorda Chiesa, che avrebbe compiuto 91 anni a giugno, con orgoglio e tenerezza. «Fermo perde una figura di riferimento per un comparto che è sinonimo di accoglienza, di immagine di un territorio, di promozione e di economia. Lo ricorderemo con il suo sorriso, con l’auspicio che possa essere, anche per le future generazioni che vorranno investire nel turismo, un esempio cui ispirarsi», il commento del sindaco Paolo Calcinaro.

«Abbiamo perso un amico, un imprenditore forte, un gentiluomo che aveva fatto dell’accoglienza turistica il suo obiettivo di vita. Lo ricordo sempre nel suo villaggio, come fosse stato un suo figlio, curato e tirato su con passione e dedizione per dare il meglio ai turisti, per presentare bene il nostro territorio. Il suo lavoro era un atto d’amore per Fermo, per Marina Palmense e per quanto di bello offrono», aggiunge il vicesindaco Mauro Torresi.

Parole di cordoglio anche dal Comune di Porto San Giorgio, dove Chiesa è stato assessore dal '78 all'83. «Un protagonista di prim’ordine del turismo nel nostro territorio», dice il sindaco Nicola Loira che, dell’imprenditore, ricorda il suo essere «eclettico e versatile, di grande determinazione e simpatia». «Mi dispiace – prosegue Loira – che abbia dovuto sopportare l’infamia del processo e del sequestro della sua principale creatura imprenditoriale. Anche in questa travagliata circostanza ha comunque reagito col suo carattere. Spero che il suo esempio e il suo lavoro siano testimonianza per l’impegno futuro di chi verrà, nell’interesse della promozione e dell’accoglienza turistica del Fermano».

Il comparto piange il suo decano. «Ricorderemo la tua intensa vita da pioniere infaticabile e coraggioso, sempre pronto a inoltrarsi su territori inesplorati quali, sessanta anni or sono, erano quelli del turismo all’aria aperta. Una tenacia premiata dal successo. Sei stato da sempre un’ispirazione e un esempio per tutti noi», scrivono in una nota i soci di Villaggi Marche.

Cordoglio anche dal mondo politico. La capogruppo regionale di Forza Italia, Jessica Marcozzi, ricorda Chiesa come «un uomo e un imprenditore che ha segnato la linea guida della promozione turistica e della ricettività del nostro territorio. Un uomo sempre pronto al dialogo, sensibile alle esigenze del Fermano e per molti versi lungimirante nella sua visione turistico-promozionale».

Infine Andrea Putzu, consigliere regionale di Fdi: “Una persona che, nonostante i suoi 90 anni di età , dimostrava ancora tutta la sua tenacia e la sua passione nel fare attività di accoglienza. In molti lo ricordano come il pioniere del turismo fermano sicuramente ma anche marchigiano. E' suo il primo campeggio di quelle dimensioni nella nostra Regione. Dispiace che un uomo dedito al turismo abbia dovuto passare l'ultimo periodo della sua vita, oltre che come tutti noi a fare i conti con una pandemia più forte di tutto e tutti, tra provvedimenti giudiziari per il sequestro della sua creatura. Nonostante tutto Felice resterà per sempre il pioniere del turismo a Fermo e soprattutto quella gran bella persona che è stata e che giusto ricordare”.

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